Astaldi – Aumenta l’attesa per l’offerta di Salini e il piano di concordato

Prosegue il countdown verso il termine per la presentazione del piano di concordato di Astaldi, che entro giovedì 14 febbraio dovrà proporre la propria strategia di rilancio e rientro nei confronti dei creditori.

Piano che dovrebbe includere anche la proposta di Salini Impregilo, rimasta l’unica offerente per il salvataggio del gruppo romano, ma non ancora arrivata in via ufficiale sul tavolo del board e dei commissari.

Lo affermano diverse fonti di stampa che stanno provando in questi giorni a delineare i dettagli della proposta del gruppo guidato da Pietro Salini.

Secondo Il Messaggero, l’offerta di Salini Impregilo sarebbe in via di completamento e conterrebbe un aumento di capitale da 280 milioni utile a pagare i creditori, la conversione del 70-80% del debito con le banche e la creazione di una “bad company”.

Per Il Sole 24 Ore, invece, la proposta si articolerebbe in due fasi, con una prima di carattere industriale, con un’offerta per gli asset rappresentata da un aumento di capitale da 300 milioni, in cui Salini potrebbe essere affiancata da un partner finanziario, anche non CDP.

In una seconda fase poi, una volta ottenuto il via libera dal Tribunale, si passerebbe alle discussioni tecniche con le banche e i creditori tra cui, si ricorda, vi sono anche i possessori del prestito obbligazionario da 700 milioni.

Il quotidiano economico non esclude però una terza via, cioè la presentazione da parte del gruppo romano di un piano di concordato su base stand-alone.

Intanto a Piazza Affari, intorno alle 10:25, il titolo Astaldi scambia in rialzo dell’1,3% in area 0,73 euro, in recupero dopo le vendite di ieri.