Banche – Ottima partenza (+1,9%), ancora in rally Banco Bpm (+7%) e Bper (+4,1%)

Il Ftse Italia Banche avvia la settimana con un rialzo dell’1,9% e in linea all’omologo europeo (+1,5%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,2%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, anche a causa dei dubbi sul fatto che alla fine Stati Uniti e Cina possano effettivamente arrivare ad un accordo sulla questione commerciale al termine della tregua fissato per inizio marzo, anche se il presidente americano, Donald Trump, ha espresso ottimismo della questione, in attesa dell’incontro con il collega cinese Xi Jinping, che non avverrà pero entro il 1° marzo. Giovedì e venerdì prossimo si incontreranno a Pechino le delegazioni dei due Paesi per un nuovo round di colloqui.

Per quanto riguarda l’Italia, la stima preliminare del Pil del quarto trimestre 2018 ha certificato l’entrata in recessione tecnica per l’economia italiana, che hanno portato la Commissione Europea ad abbassare le previsioni di crescita per l’Italia al +0,2% per quest’anno.

Il comparto bancario, grazie anche al restringimento dello spread Btp-Bund sotto i 280 pb dai 290 punti base dello scorso venerdì (fonte Mts Markets), continua il suo buon momento dopo il rialzo della settimana scorsa sostenuta dalle buone trimestrali, mentre la performance di ieri ha beneficiato anche del fatto che i principali istituti italiani presentano già requisiti patrimoniali al di sopra delle richieste della Bce per il 2019.

Acquisti sui titoli del Ftse Mib, tra i quali preme sull’acceleratore Banco Bpm (+7%), i cui coefficienti sono già al di sopra delle richieste della Bce per il 2019 e lo sarebbero ancora di più tenendo conto delle ultime operazioni sul de-risking e sul riassetto del credito al consumo portate a termine.

Ancora in spolvero Bper (+4,1%), dopo il balzo dello scorso venerdì in scia ai risultati migliori delle attese e, soprattutto, all’acquisizione di Unipol Banca e delle minorities di Banco di Sardegna. Anche la banca emiliana presenta requisiti patrimoniali superiori alle richieste della Bce per il 2019.

Bene anche UniCredit (+1,9%), Ubi (+3%) e Intesa Sanpaolo (+1,2%), anche loro con coefficienti patrimoniali già ampiamente superiori alle richieste della Bce per il 2019.

Sul Mid Cap bene Credem (+3%), con la banca che già presenta requisiti patrimoniali già al di sopra delle richieste Bce per il 2019. Risale Creval (+0,9%), che potrebbe accelerare ancora il de-risking. In evidenza Popolare Sondrio (+1,4%), il cui board si è riunito ieri per approvare i conti preliminari del 2018.

In luce Mps (+1,6%), che nel quarto trimestre ha contenuto il rosso e il cui Ad Marco Morelli ha fatto presente che la banca ha allo studio l’emissione di un bond da 700 milioni non appena le condizioni di mercato lo consentiranno.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, con i commissari, nel frattempo impegnati nell’accelerazione del de-risking che presenteranno il nuovo piano il prossimo 27 febbraio. Tonica Banca Finnat (+1,1%), che nel 2018 ha riportato un utile netto in calo per il venire meno di una plusvalenza di cui avevano beneficiato i conti trimestrali.