Nel 2018 DowDuPont ha totalizzato ricavi per 86,0 miliardi di dollari (+8,1% a/a), un Ebit di 12,4 miliardi (+16,5% a/a) e un risultato netto ricorrente di 4,0 miliardi (+37,5%).
Il fatturato consolidato dell’esercizio 2018 di DowDuPont (nata dalla fusione tra The Dow Chemical Company e E.I. du Pont de Nemours and Company avvenuta nel 2017) è aumentato dell’8,1% a/a a 86,0 miliardi di dollari grazie alla crescita della maggior parte dei suoi business: tra i principali, il settore Packaging & Specialty Plastics (28% del totale) cresce del 7,6% a 24,1 miliardi, l’Industrial Intermediates & Infrastructure (17,6% del totale) avanza del 19,6% a 15,1 miliardi e il Performance Materials & Coatings (11,1% del totale) segna un +9,2% a 9,6 miliardi. In controtendenza tra i maggiori business risulta l’Agricoltura 16,6% del totale) con un -0,3% a 14,3 miliardi.
Poiché la fusione ha avuto luogo nel 2017, i dati del medesimo esercizio sono su base proforma per consentire il raffronto con l’andamento del 2018.
Da un punto di vista geografico, il Nord America rappresenta il 37,3% dei ricavi, l’area Emea il 28,3%, l’Apac il 23,7% e l’America Latina il 10,6%.
Proseguendo con l’analisi del conto economico, nell’esercizio appena concluso l’Ebitda sale del 13,2% a 18,3 miliardi (21,3% dei ricavi) grazie all’apporto di tutte le divisioni del gruppo e l’Ebit aumenta del 16,5% a 12,4 miliardi (ros del 14,4%).
Infine, dopo oneri fiscali per 1,5 miliardi (beneficio di 602 milioni nel 2017) l’utile netto ricorrente del periodo è risultato pari a 4,0 miliardi (4,7% del fatturato), in crescita del 37,5% rispetto ai 2,9 miliardi dell’esercizio precedente (3,7% del fatturato).
Al netto delle discountinued operations (pari a 5 milioni di dollari) l’utile netto complessivo del gruppo per il 2018 è stato pari a 4,0 miliardi.
Da un punto di vista finanziario, il patrimonio netto passa dai 101,9 miliardi di dollari del 2017 (con un ratio total asset / equity dell’1,9x) ai 96,2 miliardi del 31 dicembre 2018 (con un ratio total asset / equity del 2,0x).
Al contrario, l’indebitamento finanziario aumenta dai 20,6 miliardi di fine 2017 ai 27,0 miliardi di fine 2018, pur mantenendo un saldo positivo della componente a breve termine (10,7 miliardi al 31 dicembre 2018, in crescita rispetto ai 9,4 miliardi dell’anno precedente).
Il management prevede che l’espansione economica globale continuerà nel 2019 ad un ritmo moderatamente più lento rispetto 2018. In questo contesto il gruppo rimarrà focalizzato sulle azioni sotto il suo controllo, tra cui la redditività degli investimenti in crescita, lo sfruttamento delle sinergie di costo, l’implementazione di azioni di produttività e facendo leva sui suoi punti di forza.