Si è risolta in un nulla di fatto la riunione del Consiglio comunale di Torino di ieri per il rinnovo dei patti parasociali di Iren.
A causa dei 700 emendamenti presentati dalle opposizioni guidate dal PD, si legge su Reuters, la delibera andrà in votazione al prossimo Consiglio comunale il 18 di febbraio.
“Sono stati presentati 700 emendamenti e, quindi, nella riunione di lunedì prossimo si procederà agli accorpamenti degli emendamenti che si potranno votare tutti insieme”, ha spiegato il presidente della commissione Bilancio, il grillino Federico Mensio. Il provvedimento ha creato qualche malumore nella maggioranza pentastellata del capoluogo piemontese, l’unico a non avere ancora approvato il nuovo statuto fra tutti i comuni azionisti, Genova, Reggio Emilia, Parma, Piacenza e La Spezia.
Si ricorda che il rinnovo dei patti darà maggiori poteri a Genova nella designazione dei vertici e prevede la cessione sul mercato di una partecipazione del 5% della multiutility, facendo scendere la quota degli enti locali riunita nel patto dal 40% al 35% del capitale, oltre che l’aumento dei membri del Cda da 13 a 15.
Inoltre, Torino potrà cedere un altro 1,5% del capitale di Iren.
A delibera approvata, Iren un’assemeblea straordinaria per il cambio di statuto, a cui seguirà la delibera sul rinnovo dei vertici della multitutility in scadenza in primavera.