I principali indici del Vecchio Continente hanno chiuso le contrattazioni in rialzo, con il Ftse Mib di Milano a +1,1 per cento. Il Dax di Francoforte ha guadagnato l’1%, il Cac 40 di Parigi lo 0,8% e l’Ibex 35 di Madrid lo 0,7 per cento. Unica eccezione il Ftse 100 di Londra poco sopra la parità a +0,1 per cento.
I mercati hanno accolto positivamente i segnali distensivi riguardanti la guerra commerciale tra Usa e Cina. L’amministrazione statunitense ha infatti reso noto che il presidente americano, Donald Trump, è intenzionato a incontrare il leader cinese Xi Jinping con l’intento di trovare un accordo per mettere fine allo scontro tra le due superpotenze. Nei prossimi giorni – ricordiamo – il rappresentante del commercio statunitense, Robert Lighthizer, e il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, incontreranno nuovamente il vice premier cinese, Liu He.
Il sentiment positivo sui mercati è stato sostenuto anche dall’intesa raggiunta dai parlamentari sui fondi da stanziare per le misure di sicurezza. Il compromesso raggiunto sembra aver infatti allontanato la minaccia di un nuovo shutdown.
Il Ftse 100 di Londra si è mantenuto invece cauto per tutta la giornata in attesa dell’intervenuto di Theresa May alla Camera dei Comuni, dove il premier britannico ha sostanzialmente confermato la propria intenzione di voler evitare una hard Brexit, sottolineando l’importanza di un’approvazione del parlamento. Il primo ministro ha affermato, inoltre, di avere bisogno di più tempo per portare a termine le discussioni con l’UE. Domani si terrà l’incontro con il leader laburista, Jeremy Corbyn, sostenitore di una permanenza del Regno Unito nell’unione doganale.
Sul Forex, la moneta unica guadagna terreno nei confronti delle diverse valute, con l’EUR/USD a 1,1319 e l’EUR/GBP a 0,8780. In rialzo l’USD/JPY a 110,5.
La ripresa dei prezzi del greggio è stata sostenuta dall’intenzione comunicata dall’Arabia Saudita di voler continuare a ridurre l’output in misura maggiore rispetto a quanto stabilito dagli accordi con l’Opec. La quotazione del Wti e del Brent si attesta rispettivamente a 53,64 (+2,3%) e 62,48 dollari al barile (+1,6%).
Sull’obbligazionario, il decennale italiano scende al 2,84% (-6 pb), con il relativo spread in calo a 270 punti base, complice anche un rendimento del Bund in aumento di 2 centesimi. Lo yield del T-bond si attesta invece al 2,69% (+3 pb).
A Piazza Affari, Pirelli chiude in testa a +6,1%, seguita subito dopo da STM (+5,4%) e da Ferragamo (+3,7%). In coda Amplifon (-0,5%), Campari (-0,6%) e Prysmian (-1,1%).