Il periodo ottobre-dicembre 2018 si è chiuso con un fatturato in calo del 3,3% a 36,2 milioni, un Ebitda in aumento del 2,8% a 7 milioni e un utile netto in diminuzione del 29,6% a 3,2 milioni. Per il 2019, il gruppo stima ricavi per 160-165 milioni e un Ebitda margin superiore al 20 per cento.
Sabaf ha chiuso il quarto trimestre 2018 con ricavi in calo del 3,3% (-11,7% a parità di area di consolidamento) a 36,2 milioni, complice il peggioramento del quadro macroeconomico europeo e mediorientale.
I mercati che hanno maggiormente risentito del deterioramento della congiuntura economia sono stati l’Italia, la Turchia e il Medio Oriente, solo in parte compensati dal buon andamento in Nord America che ha segnato una crescita intorno al 20 per cento.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda ha segnato un +2,8% a 7 milioni, con una marginalità al 19,5% (+120 punti base), grazie alla minor incidenza dei costi operativi. L’Ebit invece è diminuito del 23% a 2,8 milioni, con un ros al 7,9% a 2,8 milioni, complice anche l’accantonamento al fondo rischi legali di 0,85 milioni precedentemente iscritto alla voce “altri costi operativi” e ora riclassificato alla voce “svalutazione di attività non correnti.
Il trimestre si è chiuso con un calo dell’utile netto del 28,5% a 3,2 milioni, dopo imposte per 0,8 milioni, a fronte di un beneficio fiscale di 3,2 milioni nel pari periodo 2017, in parte compensate da differenze cambio positive per 1,6 milioni.
Dal lato patrimoniale, infine, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 53,5 milioni, sostanzialmente in linea ai 53,2 milioni al 30 settembre 2018, dopo investimenti per 2,9 milioni che hanno portato il totale dell’anno a 11,5 milioni.
Per il 2019, invece, data l’attuale limitata visibilità e il contesto di mercato ancora incerto, Sabaf stima di poter raggiungere vendite pari a 160-165 milioni (150,6 milioni nel 2018) e un Ebitda margin superiore al 20% (19,9% nel 2018).