Servizi Finanziari – Avvio ok (+1,9%), sugli scudi Azimut (+4%) e B. Mediolanum (+3,8%)

Il Ftse Italia Servizi Finanziari inizia l’ottava con un progresso dell’1,9% e “battendo” di poco l’analogo europeo (+1,1%), beneficiando della buona verve del comparto bancario (+1,9%) e facendo meglio del Ftse Mib (+1,2%).

Sullo sfondo rimangono i timori legati alla frenata della crescita globale, anche in scia a qualche perplessità sulla possibilità che alla fine Stati Uniti e Cina possano effettivamente giungere ad un’intesa sul fronte commerciale al termine della tregua stabilita per inizio marzo, anche se l’inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, si è detto fiducioso sulla faccenda, in vista del summit a breve con il presidente Xi Jinping, che però non è previsto prima della fine della deadline della tregua. Giovedì e venerdì prossimo si terrà un vertice a Pechino tra i rappresentanti delle due superpotenze per un altro step di colloqui.

In merito all’Italia, la stima preliminare del Pil del quarto trimestre 2018 ha testimoniato l’ingresso in recessione tecnica per l’economia, dopo la flessione evidenziata da quello del terzo trimestre, portando la Commissione Europea a ridurre le previsioni di crescita per l’Italia al +0,2% per quest’anno.

La partenza in rialzo del creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, a partire da Azimut (+4%), il cui presidente, Pietro Giuliani, in un’intervista ha affermato: “noi siamo oggetto di mire di acquisizione da parte di molti gruppi”. In spolvero Banca Mediolanum (+3,8%), dopo la trimestrale migliore delle attese e dopo il dato sulla raccolta netta di gennaio, positiva per 233 milioni.

Risale Exor (+0,9%), mossasi in scia all’andamento nel complesso positivo delle principali controllate quotate.

Nel Mid Cap boom di Banca Ifis (+15%), in scia ai conti trimestrali che hanno messo in luce un utile netto balzato a 57,8 milioni (82,6% a/a) e il cui management per il 2019 si attende un utile netto compreso tra 140-160 milioni. Ok doBank (+0,5%), i cui risultati preliminari del 2018 hanno messo in luce ricavi e margini in crescita e il cui management aggiornerà il piano il prossimo maggio dopo il closing dell’acquisizione di Altamira. Tornano gli acquisti su Cerved (+1%), reduce da alcune sedute incolori.

Sullo Small Cap nuovamente in rosso Banca Intermobiliare (-1,2%), i cui dati preliminari del 2018 hanno mostrato un rosso di 147,5 milioni. Ancora denaro su Banca Sistema (+1,2%), i cui conti preliminari del 2018 hanno evidenziato un giro d’affari in crescita e un utile netto stabile.