Titoli Azimut sugli scudi a Piazza Affari, ma i ribassisti non mollano la presa. Questa mattina intorno alle 11:30 le azioni della società del risparmio gestito segnano un incremento del 2,8% a 11,96 euro. Nel complesso, dal minimo toccato il 23 gennaio a 9,78 euro, le azioni hanno recuperato il 18,8 per cento.
Diverse le notizia che supportano la crescita, in vista dei risultati 2018 che saranno presentati dalla società il prossimo 7 marzo.
La più recente riguarda i dati sulla raccolta netta del mese di gennaio, diffusi proprio ieri, che risultano superiori alle aspettative. La società di asset management ha ricevuto flussi netti positivi per 554 milioni, di cui 315 milioni confluiti in prodotti gestiti. Il dato risulta superiore del 23% rispetto allo scorso anno ma il vero cambio di passo si nota per i fondi, che hanno calamitato 433 milioni di sottoscrizioni nette, contro i 183 milioni dello scorso anno.
A questo segnale operativo positivo si aggiungono le parole del presidente Pietro Giuliani che, in una recente intervista, ha affermato che la società continua a essere nel mirino di altri gruppi finanziari desiderosi di crescere. Non è infatti un mistero che l’Italia, con la sua forte propensione al risparmio, sia un mercato nel mirino dei grandi gruppi di asset management internazionali, interessati a incrementare le proprie quote di mercato.
Tanto per fare un nome, il colosso BlackRock ha inserito l’Italia tra i Paesi prioritari per la crescita in Europa dove cogliere le opportunità nella propria presentazione all’Investor Day 2018. Secondo quanto comunicato dalla Consob, il gruppo Usa detiene il 5% di Azimut tra azioni e opzioni. Molto probabilmente si tratta, come avvenuto in passato, di posizioni di portafoglio. Ma l’Italia resta nel focus, dopo che non è stato raggiunto l’accordo nell’asset management con Intesa Sanpaolo.
Inoltre, la società aveva annunciato lo scorso 24 gennaio il nuovo sistema di calcolo delle performance fee sui fondi lussemburghesi, che è stato particolarmente apprezzato dal mercato perché tendente a diminuire la volatilità dei risultati a parità di costo per i clienti.
Tuttavia, nonostante questi elementi positivi, i ribassisti continuano a puntare contro la società di asset management quotata a Piazza Affari. Secondo i dati aggiornati a ieri della Consob, le posizioni nette corte su Azimut erano pari al 10,34%, dato molto vicino a quello di inizio anno, pari al 10,63 per cento.
Degli 8 investitori che scommettevano contro Azimut solo due si sono ritirati, Marshall Wace e Point72. Gli altri per contro hanno mantenuto o incrementato le posizioni.
Engadine Partners, in particolare, è salita dal 3,33% al 3,82 per cento. La seconda posizione è proprio di BlackRock, a conferma che gli investimenti su Azimut paiono il riflesso di scelte di mercato. Il colosso Usa ha incrementato la propria posizione dal 2,02% al 2,49 per cento.
Hanno aumentato la quota anche Merian (dall’1,52% all’1,68%) e Sfm (dallo 0,9% all’1,21%). Tengono poi Otus (0,64%) e Wellington (0,5%).