“Ci sono dei rumor di un paio di banche che la stanno guardando”. È quanto ha affermato alla stampa Raffaele Mincione parlando di Carige, di cui è azionista con una quota di circa il 5 per cento.
Il finanziare ha poi fatto presente di non conoscere i nomi di tali istituti. Questa mattina alcune indiscrezioni di stampa hanno riportato del potenziale interesse di due banche estere per Carige.
Secondo l’opinione di Mincione, l’aggregazione della banca ligure con un altro istituto di credito potrebbe generare maggiori sinergie, facendo anche riferimento ai crediti fiscali, rispetto ai benefici che potrebbe ottenere un fondo. “Penso che difficilmente chi si presenta come fondo riesca ad estrarre un’operazione di buon senso”, ha affermato il finanziare.
Mincione ha sottolineato come “per chiunque sia rimasto azionista, le azioni sono evaporate” e si è detto sorpreso della tempestività con cui molte banche abbiano svalutato in misura significativa le quote versate allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) per sottoscrivere il bond da 320 milioni emesso da Carige a fine novembre per ripristinare i coefficienti patrimoniali.
In merito ai crediti problematici, il finanziere si augura “l’intervento di soggetti preposti tipo la Sga” per la gestione degli stessi.