Il prossimo 27 febbraio sarà presentato il nuovo business plan di Carige, insieme ai conti del 2018. Nel frattempo, i commissari accelerano sulla ricerca dei potenziali acquirenti per l’istituto.
La scorsa settimana sono state aperte due data room. Una per la cessione dei crediti deteriorati, per i quali è previsto l’alleggerimento di altri 1,5 miliardi tra sofferenze e Utp. L’altra proprio per fornire le informazioni necessarie a valutare l’ingresso nel capitale della banca stessa.
E, dopo i rumor riguardo i nomi di alcuni fondi che potevano essere interessati al dossier, il Secolo XIX riporta che vi sarebbero due soggetti “entrambi esteri” pronti a farsi avanti.
Dei due uno sarebbe un fondo, mentre l’altro potrebbe essere una banca. A questo proposito, le più recenti indiscrezioni farebbero il nome di Crédit Agricole e Bnp Paribas come possibili candidati.
Tuttavia, alcune fonti sottolineano che la situazione di Carige presenti alcune caratteristiche che la rendono poco appetibile per un altro istituto di credito e che quindi sarebbe più probabile un’offerta da parte di un fondo.
Innanzitutto il fatto che il Governo non pare disposto a concedere le stesse condizioni praticate per l’acquisto delle ex banche venete da parte di Intesa Sanpaolo, che ha rilevato alcune attività per il prezzo formale di un euro più una dotazione finanziaria a copertura degli eventuali scompensi sul capitale.
Inoltre, ogni potenziale acquirente dovrà trovare un accordo con il gruppo Malacalza, l’azionista di maggioranza che detiene una quota del 27,55 per cento.