Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un guadagno dell’1,6% e “battendo” l’analogo europeo (+0,1%), beneficiando della seduta positiva del bancario (+1,2%) e uniformandosi al Ftse Mib (+1,1%).
Sullo sfondo rimangono i timori legati alla frenata della crescita globale, anche in scia a qualche perplessità sulla possibilità che alla fine Stati Uniti e Cina possano effettivamente giungere ad un’intesa sul fronte commerciale al termine della tregua stabilita per inizio marzo, anche se l’inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, si è detto fiducioso sulla faccenda, in vista del summit a breve con il presidente Xi Jinping, che però non è previsto prima della fine della deadline della tregua. Giovedì e venerdì prossimo si terrà un vertice a Pechino tra i rappresentanti delle due superpotenze per un altro step di colloqui.
In merito all’Italia, la stima preliminare del Pil del quarto trimestre 2018 ha testimoniato l’ingresso in recessione tecnica per l’economia, dopo la flessione evidenziata da quello del terzo trimestre, portando la Commissione Europea a ridurre le previsioni di crescita per l’Italia al +0,2% per quest’anno.
“Non va aperta una questione procedurale, occorre distinguere bene le stime economiche, che hanno evidenziato un severo rallentamento molto più severo che nella zona euro, e la fase successiva: ora ci sarà la discussione sulle raccomandazioni-Paese, di cui parleremo entro fine mese, e poi nell’ambito del semestre europeo si discuterà del nuovo programma di stabilità quando avremo l’occasione di affrontare il tema degli eventuali effetti sui conti pubblici di una eventuale conferma delle previsioni di crescita”, ha dichiarato il commissario europeo agli Affari Economici, Pierre Moscovici.
La nuova seduta pimpante creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, inclusa Azimut (+2,4%), sostenuta anche dal buon dato sulla raccolta netta di gennaio, positiva per 553,8 milioni. Ancora sugli scudi Banca Mediolanum (+3,8%), dopo la buona trimestrale e dopo il dato sulla raccolta netta di gennaio, positiva per 233 milioni.
Denaro su Exor (+0,6%), mossasi in scia all’andamento positivo delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap altro exploit di Banca Ifis (+14%), ancora in scia ai risultati trimestrali. Ben intonata doBank (+1,8%), i cui risultati 2018 hanno messo in luce ricavi e margini in crescita. Altro timido recupero per Cerved (flat), reduce da alcune sedute incolori.
Sullo Small Cap si interrompono le vendite su Banca Intermobiliare (+1,6%), i cui dati del 2018 hanno mostrato un rosso di 147,5 milioni. Nuovamente in luce Banca Sistema (+1,7%), i cui conti del 2018 hanno evidenziato un giro d’affari in crescita e un utile netto stabile.