Sono cominciate le manovre del grandi azionisti di Ubi in vista del rinnovo del cda, che avverrà con l’assemblea fissata per il prossimo 12 aprile. Il nuovo board sarà il primo eletto con l’introduzione con il nuovo sistema di governance monistico. Lo scorso dicembre, prima delle festività natalizie, i principali soci della banca lombarda avevano dato vita a un patto di consultazione che raccoglie il 21,52% del capitale per dare un indirizzo comune in vista dell’importante appuntamento.
I principali azionisti di Ubi hanno cominciato a muoversi in vista dell’elezione del nuovo cda che sarà votato dall’assemblea nella prossima primavera, il primo con l’introduzione del nuovo sistema di governance monistico.
Lo scorso dicembre, poco prima di Natale, i principali soci della banca lombarda hanno costituito un patto di consultazione in vista del rinnovo del board. L’intesa unisce 264 azionisti di Ubi, per un totale pari al 21,52% del capitale.
Quanto alla partecipazione al patto, il peso maggiore spetta al polo bresciano con una quota del 12,5% del capitale riunito nel Sindacato Azionisti Ubi, la componente bergamasca con il Patto dei Mille conferisce il 3,108% mentre Cuneo attraverso la Fondazione CariCuneo il 5,91 per cento. Si arriva così al 21,52%, a cui va aggiunta un’ulteriore quota del 2,5% del capitale detenuta dai soci bresciani ma non inclusa nel patto.
Il patto di riferimento punta a dare stabilità alla governance dell’istituto, riunendo una quota che si avvicina al 24-25% del capitale e la sua costituzione segna un passaggio importante di superamento delle barriere che in passato avevano visto contrapposte le diverse anime del gruppo. Soprattutto quella bresciana e quella bergamasca che esprimevano gli azionisti della Banca Popolare di Bergamo e del Banco di Brescia che hanno dato vita a Ubi, insieme alla cuneese Bre Banca. Ora avrà il compito di stilare una lista di candidati al cda in grado di far convergere il consenso.
Secondo quanto riporta la stampa, un primo summit tra gli esponenti dei gruppi azionisti si sarebbe tenuto lo scorso 8 febbraio ma non si sarebbe parlato di nomi, mentre un altro vertice potrebbe tenersi tra dieci giorni.
Sempre secondo rumor di stampa, le liste dovranno essere depositate entro il prossimo 21 marzo, mentre l’assemblea (non ancora convocata) dovrebbe tenersi il 12 aprile 2019 secondo il calendario finanziario della banca.
Il nuovo board sarà formato da 15 nuovi consiglieri, di cui 12 dovrebbero essere espressione della lista di maggioranza che fa riferimento al patto e i restanti a quella di minoranza che sarà presentata da Assogestioni.
Il cda dovrà includere il nuovo presidente e il consigliere delegato. Per quest’ultima carica sembra scontata la conferma di Victor Massiah, mentre per la presidenza tra i candidati ci sarebbero l’attuale presidente del consiglio di gestione, Letizia Moratti, mentre l’attuale numero uno del consiglio di sorveglianza, Andrea Moltrasio, ha comunicato la sua intenzione di uscire dal gruppo in una lettera inviata ai grandi azionisti e visionata dalla stampa.
I profili dovranno tenere conto anche dei requisiti richiesti dalla Bce per quanto riguarda le competenze, per cui le candidature saranno di elevato standing, anche internazionale.