Cambio di direzione per il comparto bancario a Piazza Affari. Intorno alle 11:45 il Ftse Italia Banche segna un ribasso dell’1,3%, invertendo la rotta intorno alle 09:20 dopo un avvio positivo.
Sul settore è scattata qualche presa di profitto, dopo che aveva guadagnato l’1,2% ieri e martedì, l’1,9% lunedì e il +2,6% nella settimana precedenti.
I rialzi degli ultimi giorni hanno beneficiato sia delle buone trimestrali messe in luce dai principali istituti italiani, sia del fatto che le stesse banche tricolore a fine 2018 presentano già requisiti patrimoniali ampiamente superiori alle richieste della Bce per il 2019.
Il settore creditizio italiano si sta muovendo in linea con l’analogo europeo, che intorno alla stessa lascia sul terreno circa l’1 per cento.
Sull’andamento potrebbe incidere anche le nuove indiscrezioni di stampa riguardanti Deutsche Bank riportate dal Financial Times, secondo le quali i principali fondi azionisti della banca tedesca avrebbero chiesto di alleggerire le attività in America e di rivedere la posizione dell’attuale capo dell’’investment banking, Guy Ritchie, dopo un 2018 con risultati poco soddisfacenti per la divisione.
I realizzi colpiscono tutti i titoli del Ftse Mib, con Banco Bpm (-2,6% a 1,83 euro), UniCredit (-1,7% a 10,71 euro), tra le banche che hanno corso di più negli ultimi giorni, Intesa Sanpaolo (-1,3% a 1,99 euro), Ubi (-0,8% a 2,20 euro) e, in misura minore, Mediobanca (-0,4% a 8,04 euro) e Bper (flat a 3,38 euro), su cui le prese di beneficio erano già scattate negli ultimi due giorni dopo i forti guadagni delle sedute precedenti.
Sul Mid Cap ritracciano Mps (-2% a 1,36 euro), reduce da due giornate di significativi rialzi, Popolare Sondrio (-0,6% a 2,47 euro) e Creval (-0,3% a 0,064 euro), mentre tiene Credem (+0,2% a 5,11 euro).