Salini Impregilo – Con Astaldi un gruppo globale con backlog da 33 mld

Salini Impregilo ha presentato un’offerta per il salvataggio di Astaldi, che è stata inserita all’interno del piano e della proposta di concordato che il gruppo romano presenterà al Tribunale.

L’offerta prevede un aumento di capitale da 225 milioni che consentirà al costruttore di ottenere una quota del 65% nella società una volta esdebitata.

Si verrà così a creare uno dei maggiori operatori globali con un portafoglio commesse EPC combinato di 33 miliardi e 45 mila dipendenti. Un’operazione volta a consolidare il settore delle grandi opere e delle costruzioni in modo da garantire stabilità e sviluppo, continuità dei lavori, rafforzamento delle capacità progettuali e industriali.

A loro volta, la complementarietà delle geografie e dei comparti infrastrutturali permetteranno di rafforzare la presenza all’estero e migliorare il profilo rischio-rendimento del gruppo, con il conseguimento di sinergie commerciali e operative dalle rispettive competenze.

La proposta di concordato di Astaldi sarà soggetta all’ammissione e all’omologa del Tribunale, oltre che all’approvazione da parte dei creditori.

La struttura dell’operazione non prevede impegni e oneri a carico di Salini prima dell’omologazione e presuppone che, in pendenza della procedura, Astaldi mantenga una finanza interinale e compia alcune azioni gestionali a garanzia degli stakeholders e della fattibilità dell’operazione.

Il Tribunale potrà inoltre chiedere alcune integrazioni alla proposta che saranno poi valutate liberamente da Salini Impregilo.

La finalizzazione dell’operazione non è al momento stimabile, ma è attesa per il primo semestre 2020.