UniCredit ha lanciato ieri una nuova emissione benchmark subordinata Tier 2 con scadenza a dieci anni e rimborsabile anticipatamente dopo cinque, per un ammontare di 1 miliardo.
Il bond paga una cedola del 4,875% per i primi 5 anni e ha un prezzo di emissione pari al
100%, equivalente ad uno spread di 473,9 punti base sopra il tasso swap a 5 anni.
Qualora la banca decidesse di non esercitare l’opzione call, la cedola per il successivo periodo fino a scadenza verrebbe rideterminata sulla base del tasso swap a 5 anni alla fine del quinto anno, aumentato dello spread iniziale.
Dato il forte interesse del mercato e il considerevole volume degli ordini raccolti durante il
processo di book building, il livello inizialmente comunicato al mercato di circa 5,125% ha
registrato un miglioramento di 25 punti base e con un premio di emissione implicito molto
contenuto.
UniCredit riconferma quindi di avere una base di investitori molto solida e una capacità di accesso al mercato in format differenti.
L’operazione ha registrato una forte domanda da quasi 200 investitori istituzionali con ordini per circa 2 miliardi, arrivati in prevalenza da fondi, che hanno ricevuto il 75% dell’allocazione finale.
La ripartizione geografica è stata la seguente: Francia (40%), Italia (28%), UK/Irlanda (11%), seguite da Germania/Austria (8%).
Il titolo è stato emesso a valere sul Programma Euro Medium Term Notes dell’emittente e, in ragione dello status subordinato, ha i seguenti rating attesi: ‘Ba1’ da parte di Moody’s, ‘BB’ da parte di Standard & Poor’s e ‘BBB’ da parte di Fitch.
L’obbligazione, parte del funding plan 2019, sarà computato nel patrimonio regolamentare di UniCredit, contribuendo al Total Capital ratio. La quotazione avverrà presso la Borsa di Lussemburgo.