Unipol ha chiuso il 2018 con un raccolte premi pari a 12,2 miliardi (+5,7% a/a, escludendo i valori apportati da Popolare Vita e Lawrence Life). Nello specifico l’andamento ha beneficiato della forte crescita della raccolta vita (+15,4% a 4,3 miliardi rispetto al 2017) e della buona tenuta di quella danni (+1,1% annuo a 7,9 miliardi). L’anno si è chiuso con un utile netto di 628 milioni, rispetto alla perdita netta di 169 milioni dello scorso esercizio, che aveva però scontato gli effetti economici legati alla ristrutturazione della controllata Unipol Banca, pari a 824 miloni
Con l’approvazione dei conti 2018, si chiude anche il triennio del piano industriale 2016-2018 che ha visto il gruppo Unipol di raggiungere tutti i target di redditività, solidità patrimoniale e remunerazione per gli azionisti. Nello specifico, gli utili ordinari consolidati cumulati del gruppo Unipol sono stati pari a 1.847 milioni, con dividendi cumulati per 386 milioni.
In concomitanza con i risultati 2018, il gruppo ha annunciato la cessione della controllata bancaria Bper, di cui la stessa Unipol è il primo azionista con una quota di poco superiore 1l 15%, a fronte di 220 milioni. L’accordo tra i due gruppo prevede inoltre l’acquisto da parte di UnipolRec, la bad bank di Unipol, di un portafoglio di crediti in sofferenza di Bper per un ammontare lordo pari a 1,3 miliardi, a fronte di un corrispettivo di 130 milioni.
La cessione di Unipol Banca, che ha comportato una minusvalenza per 338 milioni, consentirà al gruppo bolognese di concentrarsi ulteriormente sul core business assicurativo.
Per quanto riguarda la gestione operativa del 2018, la raccolta premi di Unipol si è attestata a 12,2 miliardi (+5,7% rispetto all’anno precedente). Gran parte di tale raccolta è stata generata dalla controllata UnipolSai.
Nel dettaglio, la raccolta premi riferita al ramo vita è stata pari a 4,3 miliardi (+15,4% rispetto al 2017), trainata dal comparto bancassurance dopo il rinnovo degli accordi di distribuzione di Arca Vita con le principali banche collocatrici.
La raccolta del segmento danni è leggermente salita a 7,9 miliardi (+1,1% a/a). Nello specifico, la raccolta ha beneficiato di un lieve incremento sia del ramo auto (+0,3% a/a a 4,18 miliardi) sia del ramo non auto (+2% annuo a 3,77 miliardi). In merito al comparto danni, al 31 dicembre 2018 il gruppo Unipol ha registrato un combined ratio del 94,2% rispetto al 96,4% del 2017.
Il risultato ante imposte 2018 del comparto bancario è risultato positivo per 43 milioni, contro i 16 milioni dell’esercizio precedente, che però risentiva di rettifiche per 1 miliardo legate alla ristrutturazione dello stesso.
UnipolReC ha chiuso il 2018, primo anno di attività, con un risultato netto positivo di 6,9
milioni.
Il periodo in esame include inoltre la plusvalenza, pari a 309 milioni, generata dalla cessione della partecipazione in Popolare Vita e la minusvalenza, pari a 338 milioni, derivante dalla deliberata cessione della partecipazione detenuta in Unipol Banca a Bper Banca.
L’esercizio 2018 si è chiuso con un utile netto di 628 milioni (645 milioni al netto degli effetti delle suddette operazioni straordinario, a fronte di un rosso di 169 milioni nel 2017, che aveva scontato gli impatti economici legati alla ristrutturazione del comparto bancario, quantificati in 824 milioni. Al netto di queste ultimi, il 2017 si sarebbe chiuso con un utile netto di 598 milioni.
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 31 dicembre 2018 il Solvency II basato sul modello interno parziale risulta pari al 163% (166% al fine 2017). Il patrimonio netto si attesta a 6,3 miliardi (7,4 miliardi al 31 dicembre 2017).