Bim – Forte calo del margine di intermediazione (-42%) nel 2018

Banca Intermobiliare (Bim) ha archiviato il 2018 con un margine di intermediazione in calo a 48,8 milioni (-42,2% a/a), che ha risentito del difficile contesto di mercato che ha caratterizzato soprattutto la seconda parte dell’anno. L’anno si è chiuso con un rosso di 147,5 milioni (-49,2 milioni nel 2017), includendo anche gli effetti delle operazioni straordinarie poste in essere dal management al fine di rilanciare il core business.

Il 2018, che ha visto l’ingresso del nuovo socio di maggioranza Trinity Investments, è stato un anno di transizione per Banca Intermobilare (Bim), in vista del rilancio del core business del private banking di fascia alta alla base del piano strategico 2019-21 approvato dal cda nel terzo trimestre.

A questo, il management ha portato a termine due attività propedeutiche: il deconsolidamento degli Npl e la cessione del portafoglio immobiliare.

Gli importanti interventi effettuati hanno pienamente trasformato il profilo finanziario del gruppo, consentendo – grazie al supporto dell’azionista – il dimezzamento degli asset ponderati per il rischio, il rafforzamento della posizione di liquidità, il conseguimento di risorse patrimoniali eccedenti rispetto ai requisiti di vigilanza.

Gli impatti legati ai suddetti interventi, insieme al difficile andamento dei mercati finanziari, hanno condizionato i risultati del 2018.

Il margine di intermediazione è sceso a 48,8 milioni (-42,2% rispetto all’anno precedente).

L’andamento ha risentito della riduzione delle commissioni nette a 35 milioni (-40,2% annuo), che rappresenta la componente di maggiore peso, a causa della diminuzione degli asset under management e per l’assenza di quelle di performance.

In calo il margine di interesse a 8,5 milioni (-28,1% a/a), come conseguenza della progressiva riduzione delle esposizioni creditizie verso la clientela e della minore redditività del portafoglio titoli, parzialmente mitigata dalla riduzione del costo della raccolta.

I profitti da trading sono calati a 5,4 milioni (-62,2% rispetto al periodo di confronto), a causa del difficile contesto di mercato.

I costi operativi sono saliti a 88,1 milioni (+5,7% a/a), gravati da oneri straordinari (12,5 milioni) riconducibili ai progetti di migrazione, riorganizzazione e incentivi all’esodo, in assenza dei quali i costi ricorrenti avrebbero registrato una riduzione del 9,4% rispetto al 2017. Nel dettaglio, i costi del personale sono aumentati a 46,3 milioni (+4,5% a/a), mentre gli altri costi sono cresciuti a 41,7 milioni (+7,1% rispetto al periodo di confronto).

Tali dinamiche hanno portato ad un risultato lordo di gestione negativo per 39,2 milioni (risultato positivo di 1,2 milioni nel 2017).

Dopo rettifiche su crediti salite a 62,9 (+36,9% a/a) milioni per il deterioramento di alcune esposizioni e per la valutazione del portafoglio oggetto di cartolarizzazione e per l’allineamento del portafoglio oggetto di cartolarizzazione al prezzo effettivo di cessione e 21,8 milioni legati alle rettifiche dell’avviamento a seguito delle risultanze del test di impairment effettuato sulle differenze positive di consolidamento sulla partecipazione di controllo Symphonia Sgr, il periodo si è chiuso con una perdita netta di 147,9 milioni (rosso di 49,3 milioni nel 2017).

Gli asset under management della clientela al 31 dicembre ammontano a 5,5 miliardi (7,4 miliardi a fine 2017).

Sul fronte della solidità patrimoniale, il Cet1 phased in al 31 dicembre si fissa al 21,30% (10,40% al 31 dicembre 2017), grazie al rafforzamento patrimoniale, alla cessione degli Npl e del portafoglio immobiliare. Il rafforzamento patrimoniale complessivo è stato da 121 milioni, di cui 91 milioni come aumento di capitale.

Si segnala che il cda ha conferito mandato al presidente ed all’Ad di richiedere al socio di controllo di voler valutare e supportare ipotesi di accelerazione del piano industriale anche per il tramite di opzioni che vedano Bim con un ruolo attivo nel consolidamento del settore anche tramite fusioni e acquisizioni. L’azionista ha riscontrato positivamente la richiesta, conferendo mandato all’advisor finanziario Vitale&Co.