Obbligazioni – Resilienza, virtù dei forti

Esistono dei termini prettamente tecnici che dall’essere confinati ad un uso professionale dilagano poi nel linguaggio comune. Uno di questi è “resilienza” che indica in meccanica la capacità di resistenza agli urti dei materiali e in psicologia quella di reazione a traumi. Sicuramente i mercati da inizio anno si pregiano di questa dote riuscendo a metabolizzare in maniera estremamente veloce le cattive notizie e a riprendere con altrettanta rapidità una visione ottimista.

Il dato sulle vendite al dettaglio di dicembre negli Usa, soprattutto al netto degli autoveicoli, si è rivelato molto negativo e in un contesto diverso di mercato avrebbe probabilmente provocato una reazione su Wall Street ben diversa dalla chiusura in negativo inferiore al mezzo punto percentuale e addirittura in positivo per il Nasdaq. Anche il dollaro, che ha accusato un temporaneo sbandamento sulla notizia inattesa, si rimette presto in carreggiata e ritorna progressivamente in area 1,1270. Il T-bond, dal suo, si riappoggia sul rendimento del 2,65%.

Scongiurato lo shutdown con un accordo bipartisan che sposta all’autunno il problema, si riprende a parlare con ottimismo dell’interminabile negoziato con la Cina.

Mentre tuttavia l’Asia accentua il movimento di correzione con la chiusura di fine settimana, i mercati europei sembrano già virare in positivo con l’eccezione al momento di Germania e Spagna, quest’ultima in attesa dell’annuncio della data delle elezioni anticipate. Tassi fermi dopo le limature di ieri eccezion fatta per il Btp che sconta probabilmente le previsioni più severe di rallentamento della crescita annunciate da Moody’s che potrebbero essere viste come prodromiche alla revisione del rating, anche se in un futuro non immediato.

Non aiuta peraltro il moltiplicarsi dei punti di disaccordo nella compagine di Governo e resta il dato di fatto di uno spread con la Germania che si riporta a quota 275 basis points.

Tornando ai dati in rosa, si conferma ancora una volta la riduzione dello spread degli high-yield pari a 440 punti base per i titoli in euro e ormai prossimo ai 410 per quelli in dollari.