Il Ftse Italia Servizi Finanziari archivia l’ottava con uno scatto del 6,2% e “battendo” nettamente l’analogo europeo (+1,8%), beneficiando dello sprint del comparto bancario (+6,7%) e facendo meglio del Ftse Mib (+4,4%).
Sullo sfondo rimangono i timori legati alla frenata della crescita globale, anche in scia a qualche perplessità sulla possibilità che alla fine Stati Uniti e Cina possano effettivamente giungere ad un’intesa sul fronte commerciale al termine della tregua stabilita per inizio marzo, anche se l’inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, si è detto fiducioso sulla faccenda, e potrebbe posticipare la deadline (di 60 giorni secondo indiscrezioni) della tregua nel caso si raggiungesse un compromesso.
I due Paesi hanno fatto comunicato di avere raggiunto dei progressi, anche se sono ancora lontani su alcuni punti. I negoziati andranno avanti questa settimana a Washington, dopo quelli di alto livello svoltisi giovedì e venerdì scorsi a Pechino.
In merito all’Italia, la stima preliminare del Pil del quarto trimestre 2018 ha testimoniato l’ingresso in recessione tecnica per l’economia, dopo la flessione evidenziata da quello del terzo trimestre, portando la Commissione Europea a ridurre le previsioni di crescita per l’Italia al +0,2% per quest’anno.
L’andamento in gran spolvero del settore creditizio si è riflesso anche sui titoli dell’asset management, con il boom di Azimut (+10,5%), sostenuta anche dal buon dato sulla raccolta netta di gennaio e il cui presidente Pietro Giuliani in un’intervista ha fatto presente che la società continua ad essere nel mirino di altri gruppi finanziari. Exploit anche di Banca Generali (+9,8%), Fineco (+8%), Anima (+6%) e Banca Mediolanum (+9,4%), supportata anche dalla trimestrale divulgata lo scorso lunedì e che quest’anno punta a superare 4,1 miliardi di raccolta netta, dopo il flusso positivo di gennaio.
Molto bene Exor (+4,7%), mossasi in scia alla performance positiva delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap vola Banca Ifis (+12,7%), in scia ai robusti conti del quarto trimestre 2018 e con la società che ha indicato la guidance di un utile netto tra 140-160 milioni per quest’anno. Ok doBank (+0,9%), che nel 2018 ha evidenziato ricavi e margini in crescita, e Cerved (+3,1%), che risale dopo le sedute sottotono precedenti.
Sullo Small Cap parziale recupero per Banca Intermobiliare (+1,2%), con la banca che potrebbe prendere in considerazione di crescere anche per linee esterne e con il 2018 che ha messo in luce una perdita netta maggiore dell’anno precedente. Sugli scudi Banca Sistema (+7,6%), supportata anche dai buoni risultati del 2018.