Il fondo F2i è alla ricerca opportunità di investimento e vede nel settore delle rinnovabili possibilità di consolidamento e crescita.
Nel dettaglio, in base a quanto si legge su “Il Sole 24 Ore”, il comparto dell’eolico, in cui F2i è attiva attraverso la controllata al 70% E2i (il restante 30% è posseduto da Edison-Edf), è il settore delle rinnovabili che più degli altri in questa prima metà dell’anno in corso potrebbe vedere operazioni importanti.
Operazioni chiave considerato il fatto che il peso degli incentivi a sostegno del settore delle rinnovabili va riducendosi e di conseguenza “il settore delle rinnovabili deve sempre più confrontarsi con logiche di mercato e quindi puntare decisamente su obiettivi di efficienza ed economie di scala”, ha affermato Mauro Miglio, senior partner di F2i oltre che Ad di E2i, che ha poi aggiunto “stiamo procedendo in questa direzione sia con installazione di nuova capacità, sia con progetti di integrale ricostruzione, cioè di rinnovamento dei parchi esistenti”.
Il fondo sta infatti considerando la possibilità di un’aggregazione tra gli asset di E2i e quelli di Edison-Edf. Operazione che vedrebbe l’unione di 1.000 MW di E2i con i 273 MW di Edison-Edf, contribuendo alla creazione del primo operatore di energia eolica in Italia.
Un altro dossier presentato all’attenzione di F2i, oltre che ad altri fondi specializzati come Quercus Investment e First State, nonché a specialisti del settore, quali Erg e A2A, è rappresentato dalla cessione da parte del fondo australiano Macquarie Infrastructure di Renvico, gruppo che possiede impianti eolici in Italia e Francia, di circa 334 MW di parchi eolici in esercizio.
Da segnalare che l’interesse del fondo al consolidamento nell’eolico non è una novità. Già a metà del 2017, infatti, F2i rilevava gli asset di Veronagest: sette parchi in Sicilia e uno in Calabria, per una potenza installata complessiva di 282 MW.