Banca Farmafactoring – Utile netto adjusted di 91,8 mln (+10%) nel 2018

Banca Farmafactoring ha chiuso il 2018 con un utile netto (adjusted) di 91,8 milioni, contro gli 83,7 milioni dell’esercizio precedente (+9,7% a/a), grazie al maggiore contributo del margine di interesse e delle minori rettifiche su crediti.

Dato che i due periodi sono stati caratterizzati da diverse operazioni straordinarie, sono esposti sia i prospetti di conto economico “stated” che “rettificati” per fornire un’analisi più chiara dell’andamento economico della società. In fondo al commento sono esposti i dettagli degli aggiustamenti effettuati per ottenere i dati rettificati. Il commento dei conti sarà basato sui dati rettificati.

Il margine di intermediazione si è attestato a 194,8 milioni (+8% rispetto al 2017).

A fare da traino è stato il margine di interesse, cresciuto a 188,7 milioni (+9,2% a/a), grazie all’incremento dei crediti netti verso clientela e nonostante un maggior costo del funding relativo all’emissione del Tier2 per 1 milione rispetto al 2017 (il Tier2 è stato emesso a fine febbraio 2017 e quindi lo scorso anno comprendeva due mesi in meno rispetto al 2018).

Le rettifiche sui crediti sono diminuite a 4,8 milioni, dai 6 milioni del 2017, mentre i costi operativi si sono incrementati a 66,3 milioni dai 58,9 milioni dell’anno precedente.

L’aumento dei costi è giustificato dagli investimenti e dalle nuove assunzioni effettuate per aprire la branch portoghese e per operare in regime di libera prestazione di servizi in Grecia e Croazia.

Tali dinamiche hanno portato l’utile netto rettificato a 91,8 milioni, un importo che si confronta con i 83,7 milioni dell’esercizio precedente (+9,7% annuo).

I crediti verso la clientela a fine 2018 ammontano a 3,58 miliardi, in crescita rispetto ai 3,02 miliardi del periodo di confronto.

Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine dicembre 2018 il Cet1 si attesta al 10,9% (12,6% al 31 dicembre 2017). Il monte dividendi proposto per il 2018 è di 91,8 milioni (contro 83,7 milioni nel 2017), corrispondente a un pay-out ratio sull’utile netto rettificato 2018 pari al 100%, e a un dividendo per azione di 0,539 euro.

L’elenco seguente mostra quali sono stati gli aggiustamenti apportati al conto economico stated:

L’utile netto rettificato del 2018 è calcolato escludendo le seguenti voci:
• 1,9 milioni (2,6 milioni ante imposte) di impatto positivo a conto economico, derivante dalla variazione del tasso di cambio EUR/PLN sul prestito contratto per l’acquisto di BFF Polska (ex Magellan), controbilanciato da una variazione negativa della riserva patrimoniale (inclusa nei coefficienti patrimoniali), riflettendo l’hedging naturale tra questi due elementi;
• 0,9 milioni (1,3 milioni ante imposte) di costi relativi alla contabilizzazione delle stock option; questa voce genera una riserva di capitale positiva e, dunque, non ha alcun impatto sul patrimonio netto di gruppo;
• 0,5 milioni (0,7 milioni ante imposte) di costi relativi al contributo straordinario al Resolution Fund del 2016.
L’utile netto rettificato del 2017 è stato calcolato escludendo le seguenti voci:
• 3,3 milioni (4,7 milioni ante imposte) di impatto negativo a conto economico, derivante dalla variazione del tasso di cambio EUR/PLN sul prestito contratto per l’acquisto di BFF Polska, controbilanciato da una variazione positiva della riserva patrimoniale;
• 17,8 milioni (25,2 milioni ante imposte) di utile one-off relativo al cambiamento dal 40% al 45% della stima d’incasso degli interessi di mora;
• 1,7 milioni (2,4 milioni ante imposte) di costi straordinari relativi all’Ipo. Tutti i costi della quotazione sono stati totalmente spesati;
• 1,1 milioni (1,5 milioni ante imposte) di costi relativi alle stock option; questa voce genera una riserva di capitale positiva e, dunque, non ha alcun impatto sul patrimonio netto di gruppo.