Banche – Il settore inverte la rotta (-1%) dopo i deboli dati macro

Ritraccia il comparto bancario a Piazza Affari. Intorno alle 12:00 il Ftse Italia Banche segna un ribasso dell’1%, dopo avere guadagnato l’1,6% ieri e il 6,7% nella scorsa ottava.

L’andamento odierno risente del nuovo allargamento dello spread Btp-Bund, che si è riportato in area 270 pb dai 260 di ieri (fonte Mts Markets). Il tutto dopo che gli ultimi dati macro riportati dall’Istat hanno certificato ancora una volta il rallentamento dell’economia italiana.

Lo scorso dicembre, infatti, il fatturato dell’industria italiana ha lasciato sul terreno un pesante 7,3% su base annua, il minimo da novembre 2009. La componente interna è crollata del 7,5% rispetto all’anno precedente, mentre quella estera del 7 per cento.

Gli ordinativi dell’industria tricolore, sempre a dicembre, sono scesi di un significativo 5,3% rispetto all’anno scorso. La componente interna è diminuita del 3,6% rispetto ad un anno fa, mentre quella estera del 7,6 per cento.

La performance è penalizzata anche dalle prese di profitto, dopo i forti rialzi dei giorni precedenti che innescati dal fatto che le principali banche italiane presentano già requisiti patrimoniali nettamente superiori alle richieste della Bce per il 2019.

Inoltre, gli acquisti erano stati favoriti anche dalle parole di Benoit Coeurè, membro del consiglio della Bce, il quale, ha affermato che il rallentamento economico dell’Eurozona è superiore a quanto ci si aspettava e, a fronte di questo, l’Eurotower potrebbe considerare una nuova operazione di Tltro.

Realizzi su tutti i titoli del Ftse Mib, con Banco Bpm (-1,7% a 1,95 euro), UniCredit (-1,5% a 11,41 euro), Ubi (-3,3% a 2,32 euro), Intesa Sanpaolo (-1,2% a 2,04 euro), Bper (-1% a 3,48 euro) e, in misura minore, Mediobanca (-0,4% a 8,29 euro),

Stesso copione sul Mid Cap, con Mps (-1,9% a 1,35 euro), Credem (-1,9% a 5,15 euro), Popolare Sondrio (-0,6% a 2,52 euro) e, in modo più contenuto, Creval (-0,2% a 0,067 euro).