Nell’esercizio 2018 i ricavi consolidati del colosso di San Donato si sono attestati a 2,6 miliardi, in aumento del 2,1% rispetto a quelli del corrispondente periodo del 2017 e superiore dello 0,8% rispetto al consensus.
Un andamento che ha beneficiato principalmente dall’aumento dei ricavi regolati, +2,1% a 2,5 miliardi (il 96,1% del totale), grazie ai continui investimenti e al maggior contributo di ITG (sistema di trasporto Infrastrutture Trasporto Gas).
In aumento anche il fatturato derivante dalle attività non regolate (+2% rispetto al 2017), nonostante i maggiori ricavi rivenienti dal contributo delle imprese entrate nel perimetro di consolidamento (+34 milioni) e dai servizi prestati dalla Business Unit Global Solution (+5 milioni) siano stati in gran parte assorbiti dai minori ricavi per prestazioni di servizi al gruppo Italgas (-46 milioni).
La dinamica del fatturato complessivo si amplifica a livello di risultati operativi, con l’Ebitda che sale del 3,6% a 2,1 miliardi, battendo il consensus dell’1,1%, complice anche il calo dei costi operativi (-3,9% a 491 milioni).
Andamento confermato anche sull’Ebit, che sale del 3,1% a 1,4 miliardi, risultando superiore dello 0,9% rispetto alle stime, nonostante maggiori ammortamenti e svalutazioni (+4,7% a 690 milioni).
Dal lato dei business, l’Ebit del settore trasposto è salito 3,1% a 1,1 miliardi, compensando ampiamente il calo del business stoccaggio (-1,2% a 335 milioni) e il dimezzamento delle attività corporate a 13 milioni, dai precedenti 26 milioni.
Il conto economico si chiude con un utile netto in crescita del 7,4% a 1 miliardo, superiore dell’1,3% rispetto al consensus.
Un incremento che ha beneficiato di minori oneri finanziari netti (-14,1% a 195 milioni), grazie alla riduzione del costo medio del debito e alle azioni di ottimizzazione poste in ambito di liability management, dei maggiori proventi netti da partecipazioni (+6% a 159 milioni).
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2018 si esprime in 11,5 miliardi, sostanzialmente invariato rispetto al valore al 31 dicembre 2017 e inferiore dell’1,2% rispetto al consensus.
Gli investimenti tecnici del 2018 sono scesi del 14,7% a 882 milioni, risultando inferiori del 6,1% rispetto al consensus. Si segnala che 764 milioni sono stati destinati al settore trasporto (-16,7%) e 99 milioni allo stoccaggio di gas naturale (-2% su base annua).
Gli investimenti relativi a Snamtec, il nuovo progetto lanciato da Snam per dare vita all’azienda energetica del futuro, nel 2018 ammontano a 125 milioni.
I risultati conseguiti hanno consentito a Snam di proporre agli azionisti un dividendo di 0,2263 euro per azione, di cui 0,0905 euro per azione già distribuito a gennaio 2019 a titolo di acconto e 0,1358 euro a saldo, con stacco cedola il 24 giugno 2019. Il dividendo proposto, in crescita del 5% rispetto al 2017, è in linea con la politica di dividendi annunciata nel piano strategico.
Il management ha rivisto la guidance sull’utile netto 2019, previsto ora in crescita del 5% rispetto alla precedente previsione del +4%.
Snam per il prosieguo del 2019 prevede un’accelerazione del piano investimenti (5,7 miliardi nel quinquennio 2018-2022), con un focus confermato su sostituzioni e manutenzioni, al fine di continuare a garantire la massima resilienza, flessibilità ed efficienza delle infrastrutture esistenti.
Il tutto in considerazione anche del fatto che il mercato gas continuerà a risentire dell’aumento del fabbisogno energetico e del ruolo sempre più centrale delle energie rinnovabili.