Mancano poco meno di due mesi all’assemblea fissata per il 12 aprile (ma non ancora convocata) che dovrà eleggere il nuovo board di Ubi, il primo con l’introduzione del nuovo sistema di governance monistico, ma i principali azionisti si stanno già muovendo in vista dell’importante appuntamento.
I principali soci della banca, nel definire i profili da inserire nella lista, dovranno tenere conto di quanto previsto dalla Bce per definire i profili adatti. L’autorità di Francoforte richiede forti competenze e un elevato standing per gli organi amministrativi di una banca, secondo il cosiddetto meccanismo fit and proper.
Secondo rumor di stampa, proprio la stessa Bce sta seguendo da vicino la vicenda, con il presidente del consiglio di sorveglianza, Andrea Moltrasio, e il vice presidente, Pietro Gussalli Beretta, che potrebbero fornire aggiornamenti all’Eurotower sulla questione.
“Guarderemo al curriculum, non alla carta d’identità. Tutte le decisioni dovranno essere condivise e non potranno esserci imposizioni da parte di questo o quell’azionista”, ha dichiarato alla stampa Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CariCuneo, azionista della banca con il 5,91 per cento.
Lo scorso dicembre, poco prima di Natale, i principali soci dell’istituto lombardo hanno costituito un patto di consultazione in vista del rinnovo del board, per arrivare a una lista comune su cui far convergere un ampio consenso. L’intesa unisce 264 azionisti di Ubi, per un totale pari al 21,52% del capitale.
Quanto alla partecipazione al patto, il peso maggiore spetta al polo bresciano con una quota del 12,5% del capitale riunito nel Sindacato Azionisti Ubi, la componente bergamasca con il Patto dei Mille conferisce il 3,108%, oltre alla suddetta quota apportata dalla fondazione piemontese. Inoltre, va aggiunta un’ulteriore partecipazione del 2,5% del capitale detenuta dai soci bresciani ma non inclusa nel patto.
Secondo quanto riporta la stampa, un primo summit tra gli esponenti dei gruppi azionisti si sarebbe tenuto lo scorso 8 febbraio ma non si sarebbe parlato di nomi. L’obiettivo è creare una lista di nomi su cui far convergere un ampio consenso. Le liste dovranno essere depositate entro il prossimo 21 marzo.
Il cda dovrà includere il nuovo presidente e il consigliere delegato. Per quest’ultima carica sembra scontata la conferma di Victor Massiah, mentre per la presidenza tra i candidati ci sarebbe l’attuale presidente del consiglio di gestione, Letizia Moratti, mentre Moltrasio ha comunicato la sua intenzione di uscire dal gruppo in una lettera inviata ai grandi azionisti e visionata dalla stampa. Le indiscrezioni di stampa non escludono però che possano essere presi in considerazione altri nomi per la presidenza.