Banco Bpm ha emesso un comunicato in cui fornisce alcuni chiarimenti in merito alla vicenda dei diamanti riportata dalla stampa questa mattina.
“Banco Bpm comunica che le operazioni di sequestro preventivo per circa 84,6 milioni, effettuate ieri dalla Guardia di Finanza presso la banca in relazione a indagini in corso da parte della Procura di Milano – che coinvolgono diversi istituti bancari – si riferiscono
all’attività di segnalazione a IDB della clientela interessata all’acquisto di diamanti nel periodo che va dal 2003 al 2016 e dunque prima della data della fusione tra Banco Popolare e Bpm. Tali indagini riguardano anche alcuni manager o ex manager del gruppo, tra cui il direttore generale della banca, e lo stesso istituto per illecito amministrativo ai sensi del D.lgs 231/2001”, si legge nella nota.
“Come comunicato lo scorso 6 febbraio in occasione dei risultati di fine anno, in concomitanza con il fallimento di IDB dichiarato dal Tribunale di Milano in data 10 gennaio, la banca ha deliberato di effettuare nel bilancio 2018 adeguati accantonamenti necessari a presidiare i rischi potenziali connessi alle vertenze e alle conseguenze di tale accadimento a tutela dei propri clienti, con i quali la banca già da mesi ha in corso la definizione di numerosi casi molti dei quali già risolti”.
“Si fa presente altresì – conclude il comunicato che sin dall’avvio del procedimento Banco Bpm, confidando pienamente nell’operato delle autorità inquirenti, ha collaborato con la magistratura nello svolgimento delle indagini, fornendo fattivo supporto nell’individuazione degli elementi necessari per fare luce sugli eventi inerenti le vendite di IDB ai propri clienti”.