Ecosuntek ha chiuso i primi sei mesi del 2018 con ricavi balzati del +86,6% su base annua, trainati dalla nuova attività di reseller e vendita di energia elettrica, e una bottom line tornata in positivo. Dati che, come testimoniato dal management, confermano la bontà delle azioni intraprese negli ultimi anni, volte al consolidamento delle attività esistenti e allo sviluppo di nuovi modelli di business.
Ecosuntek rappresenta una delle realtà economiche maggiormente in crescita nel settore delle rinnovabili, vantando un track record di impianti realizzati su terreni ed edifici per una potenza complessiva di circa 200 MW, di cui 17 Mw di proprietà.
Il gruppo umbro si lascia alle spalle un primo semestre 2018 con un giro d’affari in forte crescita (+86,6%) e l’ultima riga di conto economico tornata positiva.
Risultati che, come sottolineato da Matteo Minelli, AD di Ecosuntek, “rappresentano un importante conferma della bontà delle azioni intraprese negli ultimi anni volte al consolidamento delle attività esistenti e allo sviluppo di nuovi modelli di Business”.
Da un confronto con i dati storici del gruppo, riporta il Ceo, “emerge che nel 2014, a fronte di ricavi complessivi pari a circa 8 milioni, la PFN era pari a circa 50 milioni mentre ad oggi a fronte di ricavi nel semestre per 25,6 milioni, (stimati per l’anno 2018 a circa 62 milioni), la posizione finanziaria netta è pari a 27,8 milioni (stimata a fine 2018, con modesti spostamenti, rispetto a quella attuale). Pertanto dal 2014 ad oggi, con trend costante negli anni, i ricavi consolidati sono cresciuti di 8 volte e la PFN è diminuita di circa la metà”. Dati che dimostrano la capacità del gruppo di affrontare le sfide del mercato potendo contare su linee strategiche e un modello di business flessibile.
L’analisi di bilancio, seppur migliorativa nel corso degli anni, mostra ancora una reddittività contenuta e ratio caratterizzati da un peso importante dell’indebitamento finanziario.
Il Conto Economico
Nel primo semestre 2018 Ecosuntek ha registrato un deciso incremento dei ricavi (+86,6%) a 25,6 milioni.
Tale dinamica nel primo semestre 2018 è stata caratterizzata dalla crescita del business in ambito energetico attraverso l’attività di reseller e vendita al cliente finale di energia elettrica, che ha raggiunto l’89% del totale dei ricavi del Gruppo, con un incremento, rispetto allo stesso periodo dell’esercizio 2017, pari al 124%.
L’Ebitda adjusted si è attestato a 1,9 milioni, in calo del 16,9 per cento. Si segnala che l’esposizione nella versione rettificata è stata realizzata in quanto, nei periodi osservati, sono presenti partite non ricorrenti che hanno influenzato il risultato.
L’Ebit adusted si è fissato a 1 milione, in diminuzione del 7,5% su base annua, nonostante ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni scese del 25,4 per cento.
La gestione finanziaria ha mostrato un andamento movimentato nel biennio. Nel dettaglio nel primo semestre 2017, è presente un onere finanziario consolidato (interessi ed altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti), relativo agli effetti della cessione di Ecodelm Srl avvenuta il 5 luglio 2017 pari ad euro 3,6 milioni mentre nel 2018, è presente un provento finanziario consolidato, relativo alla cessione della partecipata Scheggia energia Srl, per un importo pari a 148.332 euro.
Il periodo in esame si è chiuso con un utile netto adjusted di 13mila euro che si confronta con i 2mila euro del primo semestre 2017.
Nel 2017 il gruppo aveva contabilizzato ricavi consolidati per 33,6 milioni, contro i 15,4 registrati nel 2016.
Nel dettaglio, la crescita del fatturato è attribuibile all’attività di commercio di energia e gas salita del 193% a 17,8 milioni e all’incremento del 10% delle produzioni di attività di Power Generation.
L’Ebitda adjusted è pari a 3,6 milioni, ridotto di circa il 5% rispetto all’anno precedente, con la relativa marginalità sui ricavi scesa del 13,6% al 10,6 per cento. Il decremento è imputabile ai maggiori costi sostenuti per l’acquisto di materie prime, sussidiarie e di consumo connessi allo sviluppo dell’attività di commercio di energia e gas.
Si segnala che il margine operativo lordo è stato rettificato per 682.337 euro in relazione a: 1) oneri legati all’accordo intervenuto nel corso dell’esercizio con il fornitore Omnisun Srl, per 150mila euro e iscritti nei costi per servizi; 2) oneri relativi alla penale contrattuale maturata verso il fornitore da parte di Eco.trade Srl per 532.337 euro, presente negli oneri diversi di gestione.
L’Ebit adjusted si è attestato a 1,5 milioni, con un balzo del 86% rispetto all’esercizio precedente.
Dopo aver sostenuto oneri finanziari per 4,7 milioni (1,5 milioni nel 2016) e aver contabilizzato un beneficio di imposte per 0,8 milioni, l’esercizio 2017 si è chiuso con una perdita netta di gruppo adjusted di 0,5 milioni sostanzialmente in linea con il 2016.
Breakdown Ricavi
Dalla ripartizione dei ricavi per linea di business si rileva che il maggior contributo è apportato dall’attività di reseller (commercio di energia elettrica), che nel primo semestre 2018 ha realizzato ricavi pari a 22,9 milioni più che raddoppiati rispetto ai primi sei mesi del 2017.
L’attività di power generation ha registrato una contrazione che riflette la variazione del perimetro di consolidamento a seguito dell’inclusione di Mowbray, a partire dalla data di acquisizione (luglio 2017) e il deconsolidamento della partecipazione in Ecodelm, che ha contribuito ai risultati di gruppo fino alla cessione di luglio 2017.
Suddette dinamiche sono in linea con quanto registrato nel 2017, che aveva già visto l’importante contributo dei ricavi dell’attività di reseller (93,5% dei ricavi), sostanzialmente triplicati a 27,1 milioni.
Lo Stato Patrimoniale
Sul fronte patrimoniale a fine 2017 l’indebitamento finanziario netto adjusted, inclusivo dei debiti commerciali verso il fornitore Omnisun, di quelli scaduti da più di 60 giorni e di quelli tributari scaduti, è diminuito di 11,9 milioni rispetto a fine 2016.
Al 30 giugno 2018 l’indebitamento finanziario netto adjusted è stato pari a 27,9 milioni, in aumento di 1,9 milioni rispetto a fine 2017. Una crescita da ricondurre in buona parte all’assorbimento di liquidità da parte delle attività operative per circa 1 milione.
Ratio
Dall’analisi dei principali ratio di bilancio emerge che il rapporto PFN/Ebitda, determinato su base adjusted, è diminuito da 8,62x del 2016 a 6,05x del 2017 per effetto di un calo del indebitamento finanziario netto adjusted che ha più che compensato la contrazione registrata dal margine operativo lordo adjusted. Un valore che sembra stabilizzarsi nella definizione annualizzata del ratio calcolato su base semestrale, 6,10x.
Gli indicatori di Borsa nello storico esprimono una diminuzione significativa dell’EV/Sales, passando a 1,17x dal precedente valore di 3,22x pur mantenendosi quindi ancora superiore all’unità.
L’EV/Ebitda invece è rimasto sostanzialmente stabile.
Outlook
Per il 2018 il management si attende ricavi a circa 62 milioni mentre l’indebitamento finanziario netto adjusted dovrebbe presentare modeste variazioni rispetto ai 27,8 milioni osservabili a fine giugno 2018.
Punti di forza
Presenza territoriale concentrata: gli impianti di proprietà di Ecosuntek sono tutti localizzati nell’Italia centrale e prevalentemente in Umbria. Ciò consente al personale del gruppo di monitorare agevolmente tali strutture nonché intervenire tempestivamente in caso di necessità.
Struttura organizzativa flessibile: la struttura organizzativa della società è particolarmente snella e focalizzata sul business caratteristico del gruppo. Quasi tutte le attività sono esternalizzate a partner strategici con il vantaggio di mantenere bassi i costi di struttura.
Punti di debolezza
Rischi connessi alla diversificazione delle attività: la mancata efficace implementazione della strategia di diversificazione delle attività di Ecosuntek potrebbe pesare sulla situazione economico – finanziaria e patrimoniale nonché sulle prospettive di crescita del gruppo.
Variazioni climatiche: condizioni climatiche particolarmente avverse potrebbe comportare una minore produttività degli impianti e, dunque, una minore redditività per la società, con effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del gruppo.
Opportunità
Crescita del mercato delle rinnovabili: il settore delle energie da fonti rinnovabili è un settore che continua a crescere e a presentare elevate potenzialità di sviluppo sia in Italia che all’estero.
Competitività delle energie rinnovabili: la continua riduzione dei costi delle rinnovabili nel settore elettrico e dei sistemi di accumulo, unitamente all’adeguamento delle reti, sosterrà la loro continua diffusione.
Minacce
Evoluzione del quadro normativo: l’introduzione di regole che non prevedano incentivi o prevedano incentivi minori rispetto a quanto previsto in passato potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria del gruppo. Inoltre, l’eventuale imposizione di obblighi di adeguamento e modifica degli impianti esistenti o di ulteriori adempimenti connessi all’esercizio degli impianti potrebbero comportare modifiche e richiedere un aumento degli investimenti, dei costi di produzione o comunque rallentare lo sviluppo delle attività.
Competitività dell’energia da fonti rinnovabili: il progresso tecnologico nello sfruttamento di altre fonti di energia nonché eventuali future diminuzioni dei prezzi di combustibili fossili potrebbero rendere meno conveniente in futuro la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Analisi tecnica
Il primo semestre di quotazione di Ecosuntek è stato caratterizzato da un andamento decrescente che ha portato le quotazioni verso i 4,5 euro. Su tale area i prezzi del titolo hanno trovato la forza di consolidare avviando una fase laterale compresa in un range di oscillazione che va dal minimo indicato all’area compresa tra i 6 e i 7 euro.
La tendenza neutro-negativa degli ultimi 12 mesi è definita da una trendline decrescente che al momento è riuscita ad arginare i tentativi di rialzo, frenando il tentativo di allungo e che, nelle ultime settimane, sta contribuendo ad appiattire le quotazioni in un range ristretto di oscillazione.
Tecnicamente il cambiamento di tendenza da neutro-negativo a neutro-positivo è da associare alla violazione consolidata della resistenza dinamica indicata, con possibili allunghi rialzisti al superamento del pivot high osservabile a 6,20 euro.
Una discesa al di sotto dell’area di minimo indicata, viceversa, negherebbe la possibilità di definire uno scenario costruttivo nel breve periodo.
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