Generali – Accelera lo sviluppo in India

Generali ha accelerato il suo percorso di crescita in India con l’apertura di 14 nuovi uffici a fine 2018 e il rilancio di altri tre, concentrandosi nelle aree del Paese con il ritmo di sviluppo più veloce. Gli uffici sono quindi passati da 103 a 117.

È quanto riporta la stampa, la quale aggiunge che sono stati anche ingaggiati più di 2.300 consulenti e 215 dipendenti, potenziando così la rete distributiva, anche con l’apertura di nuove agenzie, in particolare nel segmento vita. Nei prossimi due anni, sempre secondo la stampa, si continuerà su questa strada.

D’altronde era stato Fréderic de Courtois, general manager del Leone di Trieste, che in un’intervista dello scorso dicembre aveva fatto presente che il gruppo puntava a implementare in India una strategia simile a quella che aveva portato ottimi risultati in altri Paesi in cui Generali opera, tra cui le partnership con operatori locali.

Che il Paese asiatico fosse visto come ad alto potenziale di crescita era stato dimostrato dal fatto che lo scorso giugno Generali aveva sottoscritto un accordo con Future Group, primo operatore retail del Paese asiatico con 45 milioni di clienti, per aumentare la sua partecipazione nella partnership assicurativa indiana dal 25,5% al 49% per cento.

Con questa operazione la compagnia triestina ha investito circa 120 milioni nella partnership e intensificherà l’utilizzo della vasta rete distributiva di Future Group, che vanta una piattaforma per la clientela unica nel suo genere, per offrire soluzioni assicurative in tutto il mercato indiano con un focus sul digitale.

La collaborazione di lungo periodo con Future Group genera attualmente premi complessivi pari a 375 milioni, in crescita costante anno dopo anno.

Attualmente il Leone di Trieste opera nel mercato indiano attraverso due joint venture, Future Generali India Life Insurance Company Limited (ramo vita) e Future Generali India Insurance Company Limited (ramo non vita).

Intorno alle 10:40 a Piazza Affari il titolo viaggia sulla parità a 15,17 euro, mentre l’indice di settore lascia sul terreno lo 0,2 per cento.