Utility – Comparto in flessione (-0,4%), in controtendenza Snam (+0,4%) dopo i conti

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha chiuso in flessione dello 0,4%, facendo meglio del Ftse Mib (-0,5%), ma sottoperformando il corrispondente indice settoriale europeo (-0,1%).

Giovedì e venerdì, il vicepremier cinese Liu He incontrerà nuovamente il rappresentante al commercio degli Stati Uniti, Robert Lighthizer, e il Segretario al Tesoro, Steven Mnuchin per cercare di porre le basi di un accordo che eviti nuovi dazi Usa.

Nei prossimi giorni occhi puntati anche sulle minute della Federal Reserve e della Bce, che verranno rese note rispettivamente domani e giovedì.

Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano si attesta al 2,79% con il relativo spread verso il bund tedesco a 269 punti.

Tra le Big, unica in territorio positivo è stata Snam (+0,4%) che ha pubblicato i conti consolidati dell’esercizio 2018, con l’Ebitda che sale del 3,6% a 2,1 miliardi, battendo il consensus dell’1,1%, complice anche il calo dei costi operativi (-3,9% a 491 milioni).

Il colosso di San Donato ha registrato un utile netto in crescita del 7,4% a 1 miliardo, superiore dell’1,3% rispetto al consensus, beneficiando di minori oneri finanziari netti (-14,1% a 195 milioni) e di maggiori proventi netti da partecipazioni (+6% a 159 milioni).

Il Cda ha proposto un dividendo di 0,2263 euro per azione, di cui 0,0905 euro per azione già distribuito a gennaio 2019 a titolo di acconto e 0,1358 euro a saldo, con stacco cedola il 24 giugno 2019. Il dividendo proposto, in crescita del 5% rispetto al 2017, è in linea con la politica di dividendi annunciata nel piano strategico.

Il management di Snam ha rivisto la guidance sull’utile netto 2019, previsto ora in crescita del 5% rispetto alla precedente previsione del +4%.

Terna, in flessione dello 0,2%, ha inaugurato una nuova linea elettrica in alta tensione lunga 158 km nello Stato di Rio Grande do Sul che consentirà di integrare pienamente nella rete brasiliana grandi quantitativi di energia prodotta da fonti rinnovabili, in particolare eolica.

Vendite anche su Italgas, che ha ceduto lo 0,4 per cento.

Tra le Mid, unica in territorio positivo Erg (+0,9%).

In merito a Iren (-0,7%), il Comune di Torino, a maggioranza grillina, ha approvato la delibera sul rinnovo dei patti parasociali. Il capoluogo piemontese infatti è stato l’ultimo, fra gli oltre 80 comuni che controllano la multiutility, ad esprimersi in merito al rinnovo dei patti.

In coda Falck Renewables, che ha lasciato sul terreno l’1,6 per cento.

Tra le Small, si segnalano gli acquisti su Edison (+0,8%).

La società ha avviato lo scorso 15 febbraio il periodo di conversione volontaria delle azioni di risparmio nel rapporto di una azione ordinaria per ogni azione di risparmio presentata. Il periodo di conversione volontaria si concluderà il prossimo 1 aprile 2019. Le azioni ordinarie di Edison, emesse a fronte della conversione volontaria, non saranno negoziabili sul MTA di Borsa Italiana in quanto revocate dalla quotazione dal 10 settembre 2012.