Seduta sottotono per il comparto bancario a Piazza Affari. Intorno alle 15:10 il Ftse Italia Banche segna un ribasso dell’1,3 per cento.
Oltre a qualche presa di profitto dopo le ultime sedute in rialzo e nonostante lo spread sia di nuovo sceso sotto i 270 pb (fonte Mts Markets), l’andamento potrebbe risentire anche del rallentamento dell’economia italiana, ulteriormente certificato dagli ultimi dati macro.
A proposito dell’Italia, sono emerse alcune indiscrezioni di stampa sulla bozza del Country Report che la Commissione Europea divulgherà mercoledì, secondo la quale la legge di Bilancio 2019 non contiene misure in grado di incidere in maniera positiva sulla crescita a lungo termini e che la stessa avrà effetti pesantemente negativi sul Pil, sul deficit e sul debito, con il Paese che viene visto come un fattore di “rischio contagio” per tutta l’Eurozona.
Ieri il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha fatto presente che per ora è prematuro parlare di una manovra correttiva.
Sul Ftse Mib prevalgono le vendite su Banco Bpm (-2% a 1,90 euro), UniCredit (-2% a 11,20 euro), tra le banche che avevano corso di più nei giorni precedenti e, in misura più contenuta su Bper (-0,7% a 3,46 euro), Mediobanca (-0,6% a 8,27 euro) e Intesa Sanpaolo (-0,5% a 2,05 euro), mentre tiene botta Ubi (flat a 2,32 euro).
Sul Mid Cap lettera su Mps (-1,5% a 1,28 euro) e Creval (-2% a 0,0644 euro), mentre resistono Credem (+0,2% a 5,16 euro) e Popolare Sondrio (invariata a 2,50 euro).