Tenaris ha chiuso il quarto trimestre del 2018 con ricavi consolidati in crescita del 33,5% a 2.105 milioni di dollari, sostenuti dai maggiori volumi di vendita di tubi in tutte le aree geografiche. Lo sviluppo si è riflesso anche a livello di Ebitda, aumentato a 426 milioni di dollari (+33,5%), ma non di Ebit, frenato a 179 milioni di dollari (+6,5%) da maggiori ammortamenti. Questo non ha però impedito all’utile netto di crescere del 41,1% a 226 milioni di dollari grazie a benefici fiscali e a un migliore risultato delle società collegate. Dal lato patrimoniale, la liquidità netta è risalita a 484,9 milioni di dollari. Infine, il management punta a consolidare i risultati raggiunti a livello di vendite e marginalità anche nell’esercizio in corso.
Negli ultimi tre mesi del 2018 il fatturato consolidato di Tenaris è cresciuto del 32,5% a 2.105 milioni di dollari su base annua.
Le vendite nette di prodotti e servizi del segmento Tubi sono infatti cresciute del 34% su base annua, sostenute a livello geografico principalmente dalle repentine accelerazioni nei due mercati principali del gruppo, ovvero il Nord America (+37% a 967 milioni) e il Middle East & Africa (+51% a 436 milioni), dove ha pesato il completamento delle consegne per la seconda pipeline di Zohr.
Lo sviluppo è stato comunque diffuso in tutte le aree geografiche, con un +20% a 356 milioni in Sud America, un +11% a 148 milioni in Europa e un +50% a 77 milioni in Asia Pacific.
A livello di volumi, invece, le vendite di tubi Seamless sono cresciute del 18% a 700mila tonnellate, mentre quelle di tubi Welded sono aumentate del 45% a 247mila tonnellate.
L’incremento del giro d’affari si è riflesso sulla gestione operativa, dove l’Ebitda ha messo a segno un progresso del 33,5% a 425,8 milioni di dollari, con un’incidenza sul fatturato sostanzialmente stabile al 20,2% (+10 basis point).
Più contenuta invece la crescita dell’Ebit, in aumento del 6,5% a 178,7 milioni con un ros sceso all’8,5% (-210 basis point), per effetto del piano ammortamento per 109 milioni del valore residuo del segmento customer relationships di Maverik’s Tubes, acquisita nel 2006, che ha spinto gli ammortamenti a 247 milioni (+63,3%).
Il maggiore ammortamento ha pesato sul risultato operativo del segmento Tubi che, senza questa maggiore posta, avrebbe rilevato un incremento del 13% a fronte del 2% riportato.
Il periodo si è chiuso con un utile netto di competenza dei soci aumentato del 41,1% a 225,8 milioni rispetto ai 160 milioni rilevati nel 4Q 2017.
Il risultato ha beneficiato del maggiore apporto delle società non consolidate, che hanno apportato proventi per 56 milioni di dollari contro i 26 milioni dell’anno precedente.
La società ha inoltre rilevato benefici fiscali per 2 milioni di dollari, rispetto a imposte per 36 milioni del quarto trimestre 2017, in parte derivanti dal totale ammortamento del valore residuo di Maverik.
Dal lato patrimoniale, la liquidità netta a fine 2017 è salita a 484,9 milioni di dollari, rispetto ai 408,2 milioni rilevati lo scorso 30 settembre, incorporando anche il pagamento di acconti sul dividendo per 120 milioni.
Inoltre, il quarto trimestre ha mostrato un miglioramento rispetto al trimestre precedente sia per quanto riguarda il flusso di cassa operativo che del working capital, mentre il Capex è rimasto sostanzialmente invariato.
Infine, il management punta a consolidare le vendite e i margini raggiunti nel 2018 anche nell’anno in corso, allineandosi a quanto rilevato nel secondo semestre dello scorso esercizio.
Se da un lato, infatti, dovrebbero registrarsi maggiori vendite legate ai prodotti premium per progetti offshore, in particolare connesse al nuovo progetto in Arabia Saudita, dall’altro non si ripeterà il livello record di consegne in Medio Oriente e si realizzeranno minori vendite in Canada.