Seduta ben intonata per doBank a Piazza Affari. Intorno alle 14:45 le azioni registrano un rialzo del 2,6% a 12,52 euro, mentre l’indice di settore guadagna lo 0,3 per cento.
Il gruppo lo scorso 11 febbraio ha comunicato i risultati preliminari 2018, che hanno messo in luce un utile netto adjusted di 52,6 milioni (+17% rispetto al 2017), di cui il 70% sarà destinato ai dividendi.
Andrea Mangoni, Ad di doBank, aveva così commentato: “Nel 2018 sono stati compiuti importanti passi avanti nella realizzazione del nostro business plan sia a livello organico, con un’Ebitda in crescita del 20% e una generazione di free cash flow per oltre 65 milioni, sia tramite M&A. Alla luce di questi risultati e dell’accordo per l’acquisizione di Altamira, guardiamo al mercato europeo del credit servicing con ottimismo e continuiamo a vedere opportunità di crescita nei mercati e nei segmenti di prodotto in cui siamo leader”.
Proprio l’acquisto dell’85% del servicer spagnolo Altamira, annunciato a fine 2018, ha contribuito al forte rally di inizio anno del titolo (+32% escludendo la seduta di oggi).
Il gruppo prevede di aggiornare gli obiettivi del business plan successivamente al closing dell’acquisizione, atteso entro maggio 2019.
L’acquisizione di Altamira consentirà di dare origine a un gruppo con 140 miliardi di asset in gestione. Seconde le stime della società, l’operazione accrescerà di oltre il 20% l’utile per azione del 2020 prima delle sinergie e non impatterà sulla politica dei dividendi.
L’attuale versione del piano strategico prevede, in termini consolidati, una crescita dei ricavi tra l’8% e il 9% in media tra il 2017 e il 2020 (Cagr), un’Ebitda in aumento di oltre il 15% all’anno in media nello stesso periodo, un incremento dell’utile per azione a tassi superiori di quelli previsti per l’Ebitda e un pay-out ratio pari almeno al 65% dell’utile consolidato.