Seduta lievemente positiva per le Borse europee, mentre Wall Street ha accelerato dopo un avvio in frazionale rialzo e il Dow Jones ha superato i 26 mila punti per la prima volta da oltre due mesi.
Il Ftse Mib termina in progresso dello 0,3% a 20.261 punti, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%), il Ftse 100 di Londra (+0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%).
A livello internazionale l’attenzione resta concentrata sui colloqui commerciali fra Stati Uniti e Cina. Dopo gli accordi di massima raggiunti in settimana, oggi il presidente americano, Donald Trump, riceve a Washington il vice premier del Paese asiatico, Liu He, per evitare l’entrata in vigore delle nuove tariffe che dovrebbero scattare il 1° marzo.
Indicazioni deboli dall’agenda macroeconomica, con l’indice tedesco IFO sulla fiducia delle imprese ha registrato un calo peggiore delle attese, attestandosi a 98,5 punti a febbraio. L’inflazione dell’Eurozona ha confermato per il mese di gennaio un rallentamento all’1,4%, mentre il Pil della Germania è rimasto invariato su base trimestrale.
Movimenti contenuti per l’euro/dollaro, stabile a 1,134, e per il dollaro/yen a 110,7. Tra le materie prime viaggiano in rialzo ma sotto i massimi intraday le quotazioni del petrolio, sostenute dall’ottimismo sul commercio e dai tagli dell’Opec che controbilanciano l’aumento della produzione statunitense. Wti e Brent, rispettivamente a 57,4 e 67,2 dollari al barile, si avviano a chiudere la seconda settimana consecutiva in rialzo. In progresso anche l’oro, in area 1.330 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale a 274 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,84%, in attesa dell’aggiornamento sul rating del Paese da parte di Fitch che arriverà a mercati chiusi. Attualmente l’agenzia assegna una ‘tripla B’ con outlook negativo.
Tornando a Piazza Affari, fra le big cap, Prysmian (+3%) e Juventus (+2,2%) rimbalzano dopo i rispettivi crolli della giornata precedente. Riduce i guadagni nel finale ma chiude in progresso Telecom Italia (+1,6%) dopo il piano 2019-2021, che prevede un calo dell’indebitamento netto a 22 miliardi nel 2021 e investimenti in Italia per 3 miliardi all’anno. La società ha annunciato anche i conti al 31 dicembre 2018 e un’intesa con Vodafone per la condivisione della rete mobile.
In luce anche Italgas (+1,3%), dopo i risultati del 2018 che hanno evidenziato un Ebitda in crescita dell’8,2% su base annua a 839,5 milioni.
Realizzi su Atlantia (-1,6%), dopo la buona performance della seduta precedente agevolata dai conti di Abertis. Annunciato, inoltre, lo sbarco di Telepass in Germania e Scandinavia a partire da marzo.