Tecnologia – Alphabet, Google spinge la crescita a doppia cifra del 2018

Nel 2018 Alphabet Inc. ha totalizzato ricavi per 136,9 miliardi di dollari (+23,4% a/a), un Ebitda di 35,4 miliardi (+6,9% a/a) e un risultato netto di 30,3 miliardi (più che raddoppiato rispetto ai 12,7 miliardi dell’esercizio precedente) con un ROE in progresso dall’8,3% al 17,3%. A fine periodo la posizione finanziaria netta era positiva per 12, 7 miliardi.

Nel 2018 il fatturato di Alphabet Inc. è salito del 23,4% su base annua a 136,9 miliardi di dollari grazie soprattutto all’andamento della raccolta pubblicitaria diretta e indiretta di Google: i ricavi sui siti di proprietà (tra cui anche YouTube, Gmail, Google Maps e Google Play) salgono del 23,8% a 96,3 miliardi, quelli del network gestito da AdMob, AdSense e Google Ad Manager avanzano  del 13,6% a 20,0 miliardi (14,6% del totale), mentre gli altri ricavi di Google segnano un +32,7% a 19,9 miliardi (14,5% del totale). Gli altri business di Alphabet crescono del 24,7% a 595 milioni (+0,4% del totale).

Da un punto di vista geografico gli Usa rappresentano il 46,2% degli introiti, l’Emea il 32,6%, l’Apac il 15,6% mentre gli altri paesi americani incidono per il 5,6% del totale.

Nel solo ultimo trimestre i ricavi sono stati pari a 39,3 miliardi di dollari in crescita rispetto ai 33,7 miliardi degli ultimi tre mesi del 2017.

Proseguendo con l’analisi del conto economico, nell’esercizio appena concluso l’Ebitda è risultato pari a 35,4 miliardi (Ebitda margin del 25,8%), in crescita rispetto ai 33,1 miliardi dell‘esercizio precedente (Ebitda margin del 29,8%).

Anche l’Ebit avanza, ma in misura più contenuta dai 26,1 miliardi del 2017 (Ros del 23,6%) ai 26,3 miliardi dell’esercizio scorso (Ros del 19,2%), grazie a Google il cui Ebit passa da 32,3 miliardi a 36,5 miliardi e viene parzialmente ed è parzialmente compensato dalla perdita operativa degli alti business di Alphabet (2,7 miliardi nel 2017 e 3,4 miliardi nel 2018)- I costi non allocati aumentano anch’essi da 3,4 miliardi a 6,8 miliardi.

Infine, grazie alla riduzione degli oneri fiscali da 14,5 miliardi a 4,2 miliardi, l’utile netto risulta più che raddoppiato.

La struttura finanziaria consolidata vede un patrimonio netto che aumenta dai 152,5 miliardi di dollari del 31 dicembre 2017 (con un ratio total asset/equity pari a 1,29x) ai 177,6 miliardi del 31 dicembre 2018 (con un ratio total asset/equity pari a 1,31x).

La posizione finanziaria netta migliora passando da un saldo già positivo per 6,7 miliardi di dollari a un saldo sempre positivo per 12,7 miliardi.

Poiché la posizione finanziaria netta è positiva, i ratio Net debt/Ebitda e Net debt/Equity (che misurano la sostenibilità dell’indebitamento) perdono di significato.

Infine, la crescita dell’utile netto porta il Roe dall’8,3% al 17,3%.

I flussi di cassa operativi sono stati pari a 48 miliardi e di questi 25 miliardi sono stati utilizzati in acquisti di asset materiali, 1,8 miliardi in partecipazioni, 5 miliardi in remunerazione agli azionisti e 9,1 miliardi in riacquisto di azioni proprie

Nel 2019 l’azione ordinaria ha ripreso il suo trend di crescita dopo che nella seconda parte dell’anno aveva avuto un ritracciamento, accentuato dall’andamento del Nasdaq, dai massimi storici a 1.285 usd del 26 luglio 2018 ai 985 usd del 24 dicembre 2018.