Banco Bpm – Migliore del Ftse Mib a metà mattina (+2,1%)

Banco Bpm in rialzo a piazza Affari. Le azioni dell’istituto guidato da Giuseppe Castagna segnano un incremento del 2,1% a 2,05 euro e si pongono in evidenza come migliore titolo del Ftse Mib. Interessanti anche i volumi degli scambi pari, attorno alle 11:00, a 18,8 milioni di pezzi, contro una media di 30,1 milioni negli ultimi 30 giorni.

Nel corso delle ultime settimane le azioni dell’istituto di credito hanno messo a segno un interessante recupero. Dal minimo di 1,6 euro del giorno 1° febbraio hanno guadagnato il 20%, con alti e bassi e sulla scia di diverse notizie.

Il tutto ha portato a un allentamento delle posizioni short sul titolo che, tuttavia, seppure scese rispetto al mese precedente, restano al 7,14% (contro il 7,9% del 24 gennaio). In particolare, Marshall Wace ha ridotto la quota dal 3,15% all’1,87% e Pdt Partners dall’1,45% all’1,09 per cento. Poco variati Lansdownw Partners (allo 0,72%), BlackRock (all’1,09%), AQR (all’1,1%) e AHL (allo 0,66%). Infine, si segnale l’apertura di una posizione di Citadel con lo 0,61 per cento.

Ma vediamo le ragioni del recupero in Borsa dei titoli di Banco Bpm nel corso dell’ultimo mese. Da una parte la banca ha mostrato di continuare a portare avanti in modo deciso il proprio riassetto e, con l’annuncio del completamento del piano di de-risking con la realizzazione del progetto Ace che ha permesso all’istituto di ridurre del 60% i propri crediti deteriorati da fine 2016, potrà focalizzarsi sul recupero della redditività.

Positiva anche la conferma della solidità patrimoniale, con gli indicatori al di sopra delle richieste Srep comunicate dalla Bce lo scorso 11 febbraio.

Dall’altra anche il contesto di mercato, con la Bce che ha dato segnali di apertura verso un rinnovo dei finanziamenti Tltro e la conferma del rating sul debito sovrano dell’Italia da parte di Fitsch che anno raffreddato lo spread, hanno favorito il titolo.

Unico neo il coinvolgimento dell’istituto nella vicenda della vendita dei diamanti per i quali, secondo indiscrezioni, l’istituto avrebbe già accantonato la cifra di 300 milioni per eventuali rimborsi ai clienti.