In occasione della presentazione di risultati del quarto trimestre 2018, il gruppo ha presentato una guidance che conferma la fiducia del management nelle prospettive di medio lungo termine, in linea con gli obiettivi del piano industriale al 2022 presentato lo scorso mese di marzo. Per il 2019, Sabaf stima ricavi pari a 160-165 milioni grazie ai continui investimenti nello sviluppo organico e al rafforzamento degli accordi con i principali produttori di elettrodomestici, che dovrebbero manifestare i primi effetti a partire dalla seconda parte dell’esercizio in corso. A ciò si aggiunge il contributo di eventuali acquisizioni grazie all’intensa attività di M&A, mantenendo sempre alta l’attenzione sulla solidità patrimoniale
“Siamo moderatamente soddisfatti dei risultati del quarto trimestre 2018, che hanno confermato la solida posizione competitiva del gruppo pur in contesto caratterizzato da un diffuso deterioramento macroeconomico”, ha dichiarato Pietro Iotti amministratore delegato di Sabaf.
Nel periodo ottobre-dicembre, infatti, i ricavi sono diminuiti del 3,3% a 37,4 milioni, risentendo soprattutto delle performance negative in Turchia, Medio Oriente e in Italia, solo parzialmente compensate dall’incremento di oltre il 20% registrato in Nord America.
“Il rallentamento del quarto trimestre, in particolare a dicembre, è stato in linea al trend generale del settore degli elettrodomestici” afferma Iotti. “Siamo comunque riusciti a registrare una flessione meno marcata rispetto al nostro mercato di riferimento, mantenendo anche una marginalità di circa il 20% a livello di Ebitda”.
Nonostante un quadro macroeconomico ancora incerto, soprattutto per quanto riguarda Turchia e Medio Oriente, le prospettive per il 2019 restano comunque positive per Sabaf. “I primi mesi del nuovo esercizio hanno evidenziato una leggera ripresa, anche se è ancora troppo presto per parlare di una vera e propria inversione del trend non avendo ancora una visibilità completa sul trimestre”.
Per l’intero esercizio, il gruppo prevede di poter raggiungere ricavi pari a 160-165 milioni (151 milioni nel 2018) a livello organico, con un Ebitda margin che dovrebbe mantenersi sostanzialmente stabile intorno al 20 per cento.
Un target in linea con le previsioni del piano industriale al 2022 presentato lo scorso marzo e che a Brescia sono fiduciosi di poter raggiungere grazie ai continui investimenti nei processi di miglioramento di prodotto e alla eventuale possibilità di aprire nuovi stabilimenti soprattutto in Nord America e in India.
“Anche quest’anno investiremo circa 8-9 milioni per sostenere lo sviluppo organico, in linea con il trend storico della società” conferma l’ad di Sabaf. “La crescita per linee interne passerà inoltre attraverso il rinnovo degli accordi con i principali produttori di elettrodomestici a livello mondiale, che garantiscono forti prospettive soprattutto nel medio-lungo termine”.
Il tutto senza contare il contributo dell’attività di M&A, il secondo pilastro del business plan della società. “Stiamo lavorando su operazioni straordinarie con un team dedicato all’M&A: ricerchiamo aziende con possibili sinergie di tipo commerciale, ad esempio nella componentistica degli elettrodomestici, o di tipo tecnico, come nel settore del riscaldamento”.
Un’intensa attività con target ben delineati, rappresentati da società a gestione imprenditoriale con fatturato fino a 70 milioni, redditività superiore al 10% e multipli non diluitivi, al fine di massimizzare la creazione di valore.
Una strategia supportata anche dalla solida struttura finanziaria della società, con una forte generazione di cassa (cash flow operativo stimato tra i 130 e i 150 milioni in arco di piano) che permette il ricorso a ulteriore indebitamento, mantenendo comunque l’obiettivo di un rapporto netdebt/Ebitda stabilmente inferiore a 2x.
“L’azienda è estremamente solida e siamo ottimisti di poter raggiungere gli obiettivi indicati nel piano industriale”, conclude Pietro Iotti. “Siamo ben posizionati per continuare a investire nello sviluppo organico e nella crescita per linee esterne, con una strategia che ci consente di confermare le buone prospettive soprattutto nel medio termine”.