Moda – Giornata negativa (-0,8%), male Moncer e Luxottica (entrambe a -2,2%)

Nella seduta di ieri l’indice settoriale della moda ha terminato a -0,8%, al di sopra del corrispondente indice europeo di confronto (-1,5%).

La scorsa giornata è stata contraddistinta da una certa cautela tra gli investitori, dopo che i mercati rimangono influenzati da diversi fattori di incertezza, che vanno dagli sviluppi commerciali tra Usa e Cina al vertice fra Trump e il leader nordcoreano, Kim Jong-Un, oltre alla Brexit e alle tensioni fra India e Pakistan nel Kashmir.

Nel Ftse Mib prevalgono le vendite con Moncler (-2,2% a 34,21 euro) la peggiore. Gli analisti di HSBC hanno abbassato il giudizio a “Hold” dal precedente “Buy” mantenendo il target price a 37 euro. Inoltre, la società guidata da Remo Ruffini ha reso noto il consensus dell’esercizio 2018, da cui si attende ricavi in crescita del 17,5% a 1,4 miliardi.

Lettera anche su Luxottica (-2,2%). EssilorLuxottica ha divulgato i dati provvisori per l’esercizio del diritto di acquisto delle rimanenti 11.926.027 azioni Luxottica Group in circolazione, non detenute dall’offerente.

Più contenuti i realizzi su Salvatore Ferragamo (-0,3%).

Anche tra le Mid Cap prevale il segno meno con Ovs e Tod’s, che hanno ceduto rispettiamente lo 0,2% e l’1,2 per cento.

Piquadro (+0,8%) si è presa la scena tra le Small Cap.

In calo Geox (-1%), fresca dei risultati del 2018, divulgati ieri sera a mercati chiusi, che hanno evidenziato ricavi in calo del 6,5% a cambi correnti (-5,5% a cambi costanti). L’esercizio si è chiuso con una perdita netta di 5,3 milioni, ma escludendo costi straordinari il risultato è positivo per 2 milioni, seppur in calo dai 22,8 milioni del 2017. Dalle stime di consensus raccolte da Bloomberg era emerso un fatturato consolidato di 824,2 milioni, in calo del 6,8% rispetto agli 884,5 milioni registrati nel 2017.

Fanalino di coda Stefanel, che ha ceduto il 4,5 per cento.