Mattinata in calo per le azioni Stm, che intorno alle 10:20 viaggiano in ribasso dell’1,9% in aera 14,43 euro, registrando una delle peggiori performance fra le società dell’indice Ftse Mib (-0,1%).
Le quotazioni del produttore di microchip, che hanno chiuso in rosso anche la seduta precedente (-2,2%), scontano in parte l’attenuarsi del clima ottimista in merito alle trattative commerciali fra Stati Uniti e Cina.
Il rinvio dell’introduzione di nuovi dazi nel weekend scorso da parte di Donald Trump aveva inizialmente entusiasmato i mercati, ma nei giorni successivi è tornata a diffondersi una velata preoccupazione. Ad alimentare i timori sono giunte ieri le dichiarazioni del rappresentante per il commercio statunitense, Robert Lighthizer, secondo cui è ancora troppo presto per prevedere l’esito dei negoziati.
Parziale delusione anche per quanto riguarda il vertice tra il presidente americano e il leader nordcoreano Kim Jong Un, terminato in anticipo senza un’intesa sulla denuclearizzazione della penisola coreana. Kim è da sempre visto come un personaggio che si muove sotto l’attenta guida di Pechino e l’arenarsi della trattativa con gli Usa potrebbe ricollegarsi in qualche modo ad un parziale freno nei dialoghi tra le due superpotenze.
Tornando al comparto dei semiconduttori, le vendite investono anche la tedesca Infineon (-2% a Francoforte) e l’austriaca Ams (-2,2% a Zurigo), mentre ieri a Wall Street l’indice Philadelphia Semiconductor ha chiuso in calo dell’1,2 per cento.
Da inizio anno Stm mostra comunque un rialzo vicino al 19% a fronte del 12% circa del Ftse Mib.