Gedi – Nel 2018 perdita netta a 32 mln dopo ristrutturazioni e svalutazioni

Il Cda del gruppo editoriale ha approvato i risultati dell’esercizio 2018, chiuso con un fatturato consolidato di 648,7 milioni, in aumento del 5,3% rispetto al 2017 (-5,9% a perimetro omogeneo).

Si ricorda che il 27 giugno 2017 è stata perfezionata l’integrazione in Gedi del gruppo Itedi, editore dei quotidiani La Stampa ed il Secolo XIX, entrato nel perimetro di consolidamento dal 30 giugno 2017. Pertanto, il conto economico consolidato di Gedi dell’esercizio 2017 comprende il gruppo Itedi a partire dal 1° luglio 2017.

Dalla lettura del giro d’affari emerge che nel 2018 i ricavi diffusionali sono aumentati dell’8,3% a 284,6 milioni (-8,1% a pari perimetro), quelli derivanti da prodotti opzionali e diversi sono scesi del 7,6% a 46,2 milioni, mentre quelli pubblicitari sono cresciuti del 4,9% a 318 milioni (-2,9% a parità di perimetro).

Con riferimento ai mezzi, la raccolta su radio è cresciuta del 5,5%, confermando
l’evoluzione positiva già riscontrata nel precedente esercizio, mentre quella su internet è salita dell’11% (+3,1% nel confronto a perimetro equivalente). Anche la raccolta su stampa è risultata in crescita con un progresso del 3,2% (-8,1% a perimetro equivalente) .

L’Ebitda di 33,1 milioni segna un calo del 37,3%, includendo oneri per ristrutturazioni e altre componenti non ordinare per complessivi 18,7 milioni (4,6 milioni nel 2017). Tali oneri sono riconducibili a 17,6 milioni riferiti ad accordi collettivi sottoscritti a fine 2018 per la riorganizzazione delle redazioni delle testate La Repubblica e L’Espresso, che comporterà già nel 2019 importanti benefici sul costo del lavoro giornalistico. Circa il 50% di suddetti oneri riguarda le uscite già concordate nei primi mesi del 2019 ed il restante 50% si riferisce a previsioni di uscite future.

Al netto di tali effetti, l’Ebitda adjusted ammonta a 51,7 milioni in calo rispetto i 57,4 milioni del 2017 (-9,9%).

L’Ebit diventa negativo per 11,1 milioni (positivo per 52,8 milioni nell’anno precedente), includendo, oltre ai sopracitati oneri di ristrutturazione, 1,3 milioni di svalutazioni di impianti di stampa (8,3 milioni nel 2017) e 24,2 milioni di svalutazioni di avviamenti di testate effettuate a seguito delle verifiche di impairment test.

Al netto di tali componenti, l’Ebit adjusted ammonta a 33,1 milioni in diminuzione dai 41,1 milioni del 2017 (-19,5%).

Il saldo della gestione finanziaria si mantiene negativo passando da -9,1 milioni a -22,1 milioni, a fronte di maggiori oneri finanziari riconducibili all’aumento delle fonti di finanziamento. Nel 2018 Gedi ha acceso nuovi contratti di finanziamento in vista del rimborso del prestito obbligazionario in scadenza ad aprile 2019. Inoltre nel 2018 si sono effettuate svalutazioni per 12 milioni relative alle partecipazioni detenute in Persidera ed Editoriale La Libertà sulla base delle risultanze dell’impairment test.

Il conto economico si chiude con una perdita netta di 32,3 milioni, in calo del 73,9% rispetto al 2017. Si ricorda che nel 2017 erano state spesate imposte per 150,5 milioni a seguito della definizione di un contenzioso tributario riferito alla ripresa di benefici fiscali derivanti dall’operazione di riorganizzazione del Gruppo Editoriale L’Espresso realizzata nel 1991.

L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2018 ammonta a 103,2 milioni, in calo rispetto ai 115,1 milioni a fine anno 2017.
Per quanto riguarda l’andamento dei primi mesi del 2019, le evidenze ad oggi disponibili non consentono di prevedere evoluzioni di mercato significativamente diverse da quelle che hanno caratterizzato il 2018.
Il gruppo continuerà nello sviluppo dei propri prodotti, nell’implementazione di razionalizzazioni volte a preservare la redditività in un mercato strutturalmente difficile, nel conseguimento di ulteriori benefici derivanti dall’integrazione con il gruppo Itedi, nel rafforzamento della propria leadership sulle attività digitali.