Un nuovo player si è affacciato sul territorio lombardo dal primo luglio 2018: la cosiddetta multi utility del Nord Lombardia, frutto dall’aggregazione delle realtà attive nell’area pedemontana della regione: Como, Lecco, Monza, Sondrio e Varese. La Multiutility è attiva nelle business unit Reti, Vendita, Ambiente, Energia e Tecnologie Smart. Il tutto con un focus su centralità del cliente, innovazione e sostenibilità per massimizzare qualità del servizio e redditività. Progetti sintetizzati in un piano 2019-2023 che prevede investimenti complessivi per 568 milioni e sinergie con A2A, partner industriale e socio di riferimento, per raggiungere 124 milioni come Ebitda previsto a fine piano (CAGR al 17,7%).
Lo scorso 1° luglio 2018 è nata una nuova realtà frutto dell’aggregazione della vecchia AcsmAgam, attiva a Como e Monza, con le principali multiutilities dell’area pedemontana della Lombardia: Lecco, Varese e Sondrio.
Un player quotato, a maggioranza pubblica, supportato da A2A quale partner industriale di profilo nazionale e socio di maggioranza relativa.
Un operatore sin d’ora fra i primi dieci player nazionali che vuole crescere, anche tramite M&A mantenendosi attento alle evoluzioni del mercato in forza della propria capacità di aggregazione, e che in questi mesi ha lavorato intensamente sulla riorganizzazione al fine di dotare il Gruppo delle strutture, delle risorse e dei processi in grado di centrare gli obiettivi di un piano ambizioso.
In sostanza, sono state poste le basi per la corretta execution del piano ed entrare nel 2019 con il passo giusto.
La crescita interesserà tutte e quattro le aree di attività della multiutility: Reti, distribuzione gas, acqua, elettricità; Vendita gas e luce; Ambiente (termovalorizzazione e igiene urbana); Energia e Tecnologie Smart, innovazione, tecnologia e smart city (dall’illuminazione pubblica, al teleriscaldamento passando per la mobilità elettrica).
Aree di business sulle quali si concentreranno i 568 milioni di investimenti previsti in arco piano. Il BP è un progetto costruito su sei pilastri: centralità del cliente, innovazione sostenibile, integrazione e cooperazione, rilancio e rinnovo dei servizi e degli impianti produttivi, espansione e rafforzamento dei servizi, valorizzazione delle risorse con una nuova cultura aziendale.
E dei 568 milioni di investimenti 250 saranno destinati alle gare per la distribuzione di gas, mentre 145 milioni sosterranno lo sviluppo di illuminazione pubblica, efficienza energetica e teleriscaldamento, cioè saranno impegnati sia nel consolidamento dei business tradizionali sia nello sviluppo dei nuovi business.
Una serie di iniziative grazie alle quali sarà possibile conseguire obiettivi importanti anche sul versante della redditività. Il piano al 2023 indica infatti un Ebitda a 124 milioni con una crescita media annua del 17,7 per cento.
Orientata al mercato la scelta sul dividendo, poiché nel 2019 è previsto un dividend-pay-out del 100% per poi ridimensionarsi pur restando al 75% nell’ultimo anno del piano, il 2023.
La Multiutility Nord Lombardia
“Siamo nati il primo luglio 2018 grazie all’integrazione delle principali multiutilities di Monza, Como, Lecco Sondrio e Varese”. Una realtà, precisa Paolo Soldani, amministratore delegato di AcsmAgam, “cui è stato demandato il ruolo di attore principale sul territorio di riferimento, dove vuole rafforzare e consolidare la leadership attivando anche la leva dell’M&A”.
La multiutility ha lavorato sin dalla sua nascita sull’integrazione e sulla messa a punto di quella macchina che dovrà poi dare esecuzione al piano presentato lo scorso 4 dicembre. Un progetto ambizioso, ma sostenibile.
I numeri del Piano 2019-2023
Il piano messo a punto dallo staff che affianca Soldani alla guida di AcsmAgam prevede un’accelerazione della crescita, a cui saranno destinati i 568 milioni di investimenti tecnici che interesseranno tutte e quattro le aree di business.
Uno sforzo particolare sarà dedicato all’ottimizzazione della struttura ed allo sviluppo delle sinergie per facilitare quella crescita media annua del 17,7% prevista nell’Ebitda, che a fine piano dovrebbe aver raggiunto 124 milioni.
L’altro caposaldo è rappresentato dalla politica dei dividendi. Nel primo anno sarà distribuito agli azionisti il 100 per cento dell’utile, poi la quota scenderà progressivamente sino a fissarsi al 75% alla fine del piano, il 2023.
La solidità patrimoniale e il ruolo degli investimenti
“La nostra struttura patrimoniale è solida ed oggi il rapporto PFN/PN è inferiore a uno. Una leva grazie alla quale disponiamo delle condizioni per sostenere una politica di investimento molto importante, quasi 600 milioni di capex nei prossimi 5 anni”.
Più in particolare, come sottolinea l’amministratore delegato, “potremo sostenere il piano di investimenti assicurando la politica sui dividendi dichiarata e salvaguardando nel contempo indicatori di solidità fra i migliori del settore. L’indebitamento finanziario netto toccherà infatti circa 314 milioni nel 2023 anche se il rapporto PFN/Ebitda resterà abbondantemente sotto il 3x”.
Gli investimenti interesseranno tutti e quattro i business e verranno concentrati sul territorio di riferimento. Tra gli altri, si segnalano i circa 250 milioni (il 44% del totale) destinati alla partecipazione alle gare ATEM per la distribuzione di gas.
Poco meno di 150 milioni verranno invece assorbiti dal settore Energia e Tecnologie Smart per l’illuminazione pubblica, l’efficienza energetica e lo sviluppo del servizio di teleriscaldamento nell’area di Como. Data l’importanza dell’operazione, non vanno dimenticati gli investimenti destinati al proseguimento del percorso di integrazione di processi, sistemi e sedi (circa 46 milioni in arco piano).
Lo sviluppo e gli indicatori operativi
La crescita interesserà tutte le aree del Gruppo e sarà perseguita nell’area di elezione naturale.
Per il business delle Reti, il piano prevede il consolidamento delle posizioni nell’idrico ed una decisa accelerazione nel gas, ove la società parteciperà alle gare per aggiudicarsi nuove aree e raddoppiare i clienti serviti: dai 313mila attuali ai 580mila attesi nel 2023.
Per quanto attiene la Vendita di energia e gas, il gruppo intende raddoppiare i clienti energia elettrica (dai 63 mila attuali, ai 122 di fine piano) e al contempo mantenere la clientela gas che conta già più di 260 mila utenti serviti.
Sul fronte Ambiente, nel prossimo quinquennio il servizio di igiene urbana è previsto in crescita di oltre il 30% passando dagli attuali 155 mila abitanti serviti ai circa 205 mila nel 2023, con un obiettivo di incremento annuo pari a circa 10 mila abitanti. Inoltre, in tema di waste-to-energy, la società prevede di investire sul termovalorizzatore di Como, che dovrebbe consentire di aumentare la quantità di rifiuti smaltiti, dalle attuali 89 mila tonnellate alle 94 mila tonnellate di fine piano.
In tema di Energia e Tecnologie Smart, un forte balzo è atteso dal servizio di illuminazione pubblica, passando dai 27 mila punti luce gestiti nelle varie province ai circa 120 mila pali nel 2023. Il gruppo Acsm-Agam punta, poi, ad aprirsi al servizio di mobilità elettrica con l’installazione di circa 170 colonnine di ricarica. In crescita anche il settore di cogenerazione e teleriscaldamento, con obiettivi di sviluppo nelle aree di Monza e Como.
Le sinergie: il rapporto con A2A
Il rapporto con A2A è sempre stato molto forte ed è stato alla base per l’operazione di aggregazione. Aspetto sottolineato da Paolo Soldani che ha ricordato come essa “è stata realizzata proprio grazie al supporto di un partner industriale importante, una sinergia destinata a generare valore per tutti gli attori coinvolti e confluiti nell’aggregazione”.
Il radicato legame sinergico con il partner industriale ha permesso la condivisione del know-how di Gruppo, mettendo così a fattore comune le varie capacità di sviluppo. Il radicamento sul territorio nella fascia pedemontana della Lombardia, da un lato, e l’innovazione tecnologia, dall’altro, hanno permesso di mettere il piede sull’acceleratore soprattutto in tema di smart utilities e sostenibilità ambientale.
La collaborazione proseguirà nel prossimo futuro e questo permetterà di conseguire importanti sinergie contribuendo in modo sostanziale al raggiungimento dei target reddituali.
I sei pilastri del piano al 2023
Acsm-Agam mantiene ben salda la centralità del cliente, rafforzando i punti di contatto con gli utenti e ampliando i servizi offerti per allargare e fidelizzare la customer base.
Innovazione e sostenibilità saranno centrali. Saranno introdotte tecnologie smart, grazie anche all’avvio di collaborazioni con università e centri di ricerca. Un impegno che si esplicita anche in termini di reportistica ESG come testimonia il primo Bilancio di Sostenibilità che sarà varato dalla società.
Integrazione e cooperazione. Verranno internalizzate le attività precedentemente incorporate in contratti di service, mentre la collaborazione con A2A permetterà lo sviluppo di nuovi business, ma anche l’ottimizzazione e l’automazione di processi. Il saving annuo è stimato in circa 4,8 milioni nel corrente anno (circa il 7,5% dell’Ebitda 2019), e dovrebbe raggiungere 7,7 milioni nel 2023 (quasi il 12% dell’Ebitda 2019).
Rilancio e rinnovo. È previsto il revamping del waste-to-energy, lo sviluppo impiantistico del servizio di teleriscaldamento nell’area di Como, il mantenimento delle concessioni idriche fino alla naturale scadenza eil mantenimento del servizio di distribuzione di energia elettrica nell’area di Sondrio.
Espansione. Ampliare i servizi di igiene urbana (partecipare a gare e realizzare nuovi impianti per il trattamento rifiuti per le frazioni carta e ingombranti), di illuminazione pubblica, di infrastrutture per la mobilità elettrica e di efficientamento energetico. Nella distribuzione gas il management prevede altresì la partecipazione a gare d’Ambito (Atem) nei territori presidiati (Varese, Como, Lecco, Monza e Sondrio).
Infine, trasversale e di supporto ai predetti obiettivi è il programma di change management che punta allo sviluppo di una nuova cultura aziendale, attraverso la diffusione di valori condivisi per lo sviluppo delle persone e dei business.
Lo scenario dei prossimi cinque anni
I primi mesi postaggregazione hanno visto AcsmAgam impegnata nell’attività di riorganizzazione del gruppo. Un lavoro che ha posto le basi per concretizzare il piano industriale, per dare avvio al 2019 con il piede giusto. Un anno spartiacque, in cui proseguirà il processo di efficientamento, della messa a frutto delle sinergie individuate e della definizione degli equilibri societari. Un anno che traghetterà verso un 2020 ove è prevista, già a gennaio, la fusione di alcune società oggetto dell’aggregazione. Pertanto il primo esercizio ad efficienza piena sarà il proprio 2020.
“Uno scenario competitivo in tutti i nostri business”, secondo Paolo Soldani, che ha ricordato come il settore della Vendita, nel passaggio dal mercato tutelato al mercato libero, sarà interessato da una concorrenza molto significativa anche nei territori dove il Gruppo è già consolidato. Concorrenza che non risparmierà neppure il business della Distribuzione Gas, dove centrale è il tema delle gare, soprattutto in considerazione del fatto che circa il 40% delle concessioni in pancia ad Acsm Agam scadranno nel 2024.
Il segreto per essere vincenti, ha sintetizzato l’amministratore delegato, è “conoscere bene il proprio territorio”: è ciò che fa la differenza unitamente alla profonda conoscenza del complessivo progetto industriale. “Le nostre aziende sono un punto di riferimento nelle forniture ma anche nelle prestazioni a valore aggiunto. A fianco ai valori del radicamento e della presenza territoriale intendiamo investire molto nell’innovazione”.
La compagine societaria
La società post-aggregazione si configura pertanto come un player quotato, a maggioranza pubblica, supportato da A2A quale partner industriale di profilo nazionale. La composizione societaria: A2A detiene il 41,34% delle quote seguito dai lecchesi di Lario Reti Holding con il 23,93%, dal Comune di Monza con il 10,53%, dal Comune di Como con il 9,61%, dal Comune di Sondrio con il 3,30% e dal Comune di Varese con l’1,29%, mentre il restante 10% è il flottante presente sul mercato essendo la società quotata in Borsa.