Brembo ha chiuso il 2018 con ricavi in aumento del 7,2% a 2,64 miliardi (+9,6% a cambi costanti) grazie alla crescita di tutti i segmenti in cui opera il gruppo, ad eccezione dell’area competizioni (-2,6% a 117 milioni).
Le applicazioni per autovetture segnano un incremento del 6,7% a 2.018 milioni rispetto all’anno precedente, quelle per motocicli crescono del 9,7% a 249 milioni e quelle per veicoli commerciali del 12,8% a 255 milioni.
A livello geografico la Germania è cresciuta del 5,3%, il Regno Unito del 7,9% e la Francia del 34,4%, mentre l’Italia è in lieve calo del -3,2 per cento. Le vendite in Nord America (USA, Canada e Messico) registrano un aumento del 3,9%, (+8,2% a cambi costanti). Il mercato Sudamericano (Argentina e Brasile) segna una contrazione dell’11,4%, ma a parità di cambi è in crescita del 16,8 per cento.
Molto bene i principali mercati asiatici, con la Cina che cresce del 12% (a parità di cambi +14,6%), l’India del 17,7% (+29,2% a cambi costanti). Il Giappone è in calo del 7,4% (-6,8% a parità di cambi).
Per quanto riguarda la gestione operativa, l’Ebitda è cresciuto del 4,4% a 501 milioni, con un’incidenza sul fatturato al 19% (-50 punti base), mentre l’Ebit è rimasto sostanzialmente stabile a 345 milioni, con un ros al 13,1% (-100 punti base) complici i maggiori ammortamenti per gli ingenti investimenti effettuati.
L’esercizio si è chiuso con una diminuzione dell’utile netto del 9,5% a 238 milioni. Sul dato hanno pesato i maggiori oneri finanziari netti (da 10,9 milioni a 19,9 milioni, di cui differenze cambio nette negative passate da 1,6 milioni a 6,2 milioni) e l’incremento del tax rate, passato dal 20,2% al 25,8 per cento.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è diminuito di circa 82 milioni a 137 milioni, rispetto ai 219 milioni al 31 dicembre 2018, grazie anche a una generazione di cassa operativa di 448 milioni.