Cerved – Salgono ricavi e margini nel 2018

Cerved ha archiviato il 2018 con ricavi consolidati pari a 458,1 milioni (+16,1% rispetto al periodo di confronto). L’Ebitda adjusted ha registrato una crescita annua a 208,5 milioni (+14,8% a/a). L’utile netto adjusted si è attestato a 117,1 milioni (+24,5% rispetto al 2017).

“Come avevamo già anticipato il 1° febbraio 2019 con la pubblicazione dei risultati preliminari, il 2018 si è concluso con risultati positivi, sia in termini assoluti che di percentuali di crescita. Tutte le principali voci finanziarie sono migliorate: i ricavi consolidati hanno registrato una crescita del 16,1%, l’Ebitda Adjusted consolidato del 14,8%, l’utile netto adjusted del 24,5%, e l’operating cash flow del 12,3 per cento. Inoltre, il Leverage Ratio è rimasto a 2,6x, in linea con l’anno scorso, nonostante gli esborsi per l’M&A ed il buy-back. La crescita dei ricavi è stata generata sia organicamente che tramite operazioni di partnership industriali”.

È con queste parole che Gianandrea De Bernardis, Ad di Cerved, ha commentato i conti del 2018.

I ricavi consolidati nel 2018 si sono attestati a 458,1 milioni (+16,1% rispetto all’anno precedente).

L’attività di Credit Information, principale area di business, ha registrato una crescita del giro d’affari a 286,9 milioni (+2,8% su base annua), sostenuta da entrambi i segmenti di riferimento (imprese +3,1% a/a 155,7 a milioni; istituzioni finanziarie +2,4% a/a a 131,2 milioni).

Il fatturato dell’attività di Credit Management è salito a 149,3 milioni (+58,2% a/a), in parte attribuibile alla crescita organica del business e in parte alle partnership industriali di natura straordinaria per la gestione dei crediti in sofferenza con Banca Popolare di Bari e Mps.

In leggero aumento a 25,6 milioni (+4,3% rispetto al 2017) l’apporto dell’attività di Marketing Solutions, per effetto del consolidamento delle nuove aziende acquisite.

I costi operativi sono saliti dai 212,8 milioni del 2017 a 249,6 milioni, muovendosi sostanzialmente in linea al giro d’affari, includendo 12,7 milioni per effetto delle acquisizioni avvenute nel corso dell’anno precedente.

Tali dinamiche si sono riflesse in un’Ebitda adjusted di 208,5 milioni (+14,8% rispetto al periodo di confronto), mentre l’Ebit adjusted è salito a 129,8 milioni (+15,1% rispetto al 2017), dopo ammortamenti saliti a 73,8 milioni (+10% a/a).

Dopo oneri finanziari netti scesi a 10,9 milioni (dai 24,6 milioni dell’anno precedente) e imposte aumentate diminuite a 22,4 milioni (-16% a/a), il periodo si è chiuso un utile netto adjusted di 117,1 milioni (+24,5% rispetto al 2017). Includendo le poste non ricorrenti, l’utile netto si sarebbe fissato a 89,2 milioni.

Aumenta l’indebitamento finanziario netto, che passa dai 474,2 milioni di fine 2017 ai 547,4 milioni al 31 dicembre 2018. Il rapporto debito netto/Ebitda adjusted è pari a 2,6x (2,7x a fine 2017).

Il board proporrà agli azionisti un dividendo per azione pari a 0,305 euro (+13% rispetto al 2018).

Si segnala che l’assemblea degli azionisti è stata fissata il 16 Aprile 2019, con l’ordine del giorno che include il rinnovo del cda. Come già avvenuto in occasione del rinnovo nel 2016, il consiglio uscente proporrà una lista di candidati entro i 30 giorni precedenti la data dell’assemblea. In tale lista sarà possibile individuare il profilo che possiede tutte le qualità e le caratteristiche per svolgere il ruolo di Ceo.