Carraro ha chiuso il 2018 con volumi in aumento grazie al proseguimento della crescita dei mercati di riferimento soprattutto per quanto riguarda il settore Construction Equipment e l’area asiatica, mentre i margini hanno risentito dell’aumento dei costi delle materie prime e di alcuni ritardi nella supply chain.
Nel dettaglio, i ricavi sono saliti del 3% a 624 milioni, con l’India divenuta il primo mercato di sbocco superando i 100 milioni (+42,4%), portando al 17,6% il proprio peso sul fatturato totale.
Il Nord America si colloca invece al secondo posto (15,5% del totale), mentre la Turchia è scesa al decimo posto a causa del vistoso calo della domanda dovuto soprattutto ad una importante fase recessiva e ad un sostanziale isolamento dell’economia del paese.
In calo invece i margini operativi, che hanno risentito anche di costi non ricorrenti per 2,2 milioni per l’adeguamento della capacità produttiva della controllata argentina, al netto dei quali la redditività risulterebbe sostanzialmente in linea all’esercizio precedente.
L’Ebitda è diminuito del 5,8% a 51,9 milioni, con un’incidenza sui ricavi all’8,3% (-80 punti base), mentre l’Ebit è sceso del 7,2% a 31,3 milioni, con un ros al 5% (-50 punti base).
Il 2018 si è chiuso con una diminuzione dell’utile netto del 10,8% a 12,2 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 157 milioni, in aumento rispetto ai 146 milioni al 31 dicembre 2017 complice la variazione del capitale circolante conseguente all’incremento dei volumi.
Tale variazione è stata riassorbita in buona parte nella seconda metà dell’anno, grazie alle pianificate attività di miglioramento, oltre ad essere mitigata dall’incasso della residua quota della partecipazione in O&KA Gmbh per euro 17 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, per il primo trimestre 2019 sono attesi volumi in leggera flessione rispetto all’anno precedente, anche se per l’intero anno è previsto un fatturato in miglioramento. Anche per la marginalità è atteso un miglioramento, maggiormente visibile a partire dal secondo semestre, grazie al venir meno delle inefficienze che hanno caratterizzato i risultati di una parte del 2018.