Prysmian ha pubblicato ieri a mercati chiusi i conti dell’esercizio 2018, chiuso con un giro d’affari consolidato in crescita del 28,5% a 10.158 milioni, allineato con le attese degli analisti.
Al di sotto del consensus invece la gestione operativa, sulla quale ha pesato anche un nuovo accantonamento di 20 milioni operato nel quarto trimestre in merito al progetto Westernlink. Posta che è stata solo parzialmente compensata dalle maggiori sinergie rilevate con General Cable.
L’Ebitda adjusted ha infatti riportato un incremento del 3,7% a 763 milioni (815 milioni il consensus), con un’incidenza sul fatturato del 7,5% (-180 basis point), mentre l’Ebit adjusted è sceso del 4,1% a 536 milioni (596 milioni il consensus), con il relativo margine al 5,3% (-180 basis point).
Il periodo si è chiuso con un utile netto di competenza dei soci pari a 130 milioni, in calo del 46% rispetto ai 241 milioni dell’anno precedente.
Dal lato lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto sale a 2.222 milioni, risultando migliore delle attese (2.253 milioni). Si segnala che al 30 settembre 2018 il debito netto assommava a 2.877 milioni. Si ricorda che dal primo semestre del 2018 il dato include circa 2,6 miliardi relativi all’acquisizione di General Cable.
I risultati full combined invece, includendo il contributo di General Cable a partire dal 1° gennaio 2018, mostrano un fatturato pari a 11.577 milioni, rispetto agli 11.612 milioni previsti dagli analisti.
L’Ebitda rettificato ha invece raggiunto gli 837 milioni con un’incidenza sul fatturato del 7,2 per cento, rispetto agli 875 milioni del consensus e agli 860-920 milioni previsti dalla guidance.
Infine, il management ha proposto la distribuzione di un dividendo di 0,43 euro per azione, corrispondente a un dividend yield del 2,4% rispetto al prezzo di chiusura di ieri.