Il consiglio di amministrazione di Ambienthesis ha approvato il nuovo piano industriale 2019-2021.
Il piano, che segue il cammino già tracciato negli ultimi anni, prevede che il fatturato si attesti a circa 80 milioni, con una redditività lorda del 10 per cento.
L’obiettivo è infatti quello di incrementare la produzione di valore e la generazione di cassa, rendendo stabile il conseguimento degli utili.
Per ottenere questi risultati sarà importante accedere a scale dimensionali di fatturato più ampie, grazie all’accelerazione del processo di acquisizione di nuovi contratti di bonifica ambientale e allo sviluppo di nuove iniziative industriali, sia in Italia che all’estero.
Un particolare focus sarà infatti dato al processo di internazionalizzazione, in particolare nell’Est Europa e sul mercato orientale e mediorientale.
I paesi terzi, caratterizzati da contesti di mercato nuovi e attrattivi, saranno il focus della crescita per linee esterne, che verrà ottimizzata alla crescita organica, ottenuta attraverso l’azione commerciale.
In questo modo si procederà alla creazione di valore, basata anche su un portafoglio ordini qualitativamente selezionato.
Sul mercato domestico l’obiettivo è invece quello di tenere, rafforzare e accrescere organicamente le posizioni di mercato ottenute, sia nel campo dei rifiuti industriali che in quello dell’intermediazione.
Parallelamente, Ambienthesis punterà al conseguimento di specifici obiettivi in termini di innovazione ed efficienza, focalizzandosi sul core business delle bonifiche e dei rifiuti industriali e cedendo asset non funzionali e non strategici.
Inoltre, verranno implementate politiche e scelte volte al raggiungimento di obiettivi di risparmio delle spese operative e generali.
Infine, un pilastro strategico sarà lo sviluppo di progettualità integrata e innovazione tecnologica, attraverso l’implementazione e la messa in esercizio di dotazioni impiantistiche di alto contenuto innovativo e lo sviluppo di nuove tecnologie a basso impatto ambientale.
Tra le prime si segnala il realizzando impianto di trigenerazione e di trattamento delle emissioni atmosferiche dello stabilimento di Orbassano, mentre tra le seconde figura il trattamento di acque reflue con utilizzo di grafene.