Cerved – Titolo ancora in rialzo (+1,7%) in scia all’interesse di Advent

Non si arrestano gli acquisti su Cerved. Le attenzioni sul titolo sono state innescate dall’interessamento mostrato dal fondo di private equity Advent a rilevare la società, che ieri hanno fatto balzare volumi e prezzo delle azioni, facendo allineare la capitalizzazione al prezzo di offerta oggetto dei rumor. Al momento il fondo non ha ancora presentato un’offerta formale, ma qualora lo facesse e gli azionisti attuali decidessero di vendere, ne ricaverebbero un ritorno interessante. Cerved, essendo praticamente una public company non avendo un azionista di riferimento, è facilmente scalabile.

Apertura in rialzo anche oggi per Cerved a Piazza Affari. A circa mezz’ora dall’inizio delle contrattazioni il titolo sale dell’1,7% a 9,58 euro, dopo che ieri era schizzato del 13,3% in scia alle indiscrezioni, poi confermate dalla stessa società, di una manifestazione di interesse da parte del fondo di private equity Advent.

Ieri sono circolate anche indiscrezioni anche sull’ammontare dell’offerta che il fondo starebbe preparando, pari a 1,85 miliardi.

Suddetta notizia ha fatto scattare gli acquisti sul titolo, con oltre 4,7 milioni di pezzi scambiati a fronte del volume medio di 561.790 mila dei tre mesi precedenti, che hanno portato la capitalizzazione di Borsa a 1,84 miliardi, praticamente allineata al prezzo che Advent dovrebbe proporre per l’acquisto.

Cerved ha fatto sapere di avere ricevuto lo scorso 13 febbraio una manifestazione di interesse non vincolante per una possibile operazione sulle azioni della stessa società.

Il cda in data 19 febbraio 2019 ha deliberato di consentire ad Advent di effettuare una limitata due diligence, con esclusione di qualsiasi informazione privilegiata a seguito delle richieste dello stesso fondo.

La due diligence si è chiusa ieri, con il cda che si è riservato di effettuare le valutazioni di competenza una volta che saranno rese note le caratteristiche dell’eventuale offerta.

Ad oggi l’azionariato di Cerved si configura praticamente come una public company, con un flottante del 100% e perciò facilmente scalabile. Tra gli azionisti più rilevanti, secondo gli aggiornamenti Consob, ci sono il fondo Massachusetts Financial Services con il 5,097% e il gruppo MutuiOnline con il 3 per cento.

Quest’ultimo proprio nei giorni scorsi ha ufficializzato di essere entrato nel capitale, acquistando i titoli a 7,40951 euro per azione. Ragione per cui nel caso di un’ipotetica offerta, registrerebbe un’interessante plusvalenza se vendesse.

In passato Cerved era stato acquisito dal fondo Cvc Capital Partner, che aveva rilevato il 100% nel 2013 da Bain Capital e Clessidra, per poi uscire definitivamente nel 2015. Nel frattempo, a giugno 2014, è avvenuta la quotazione.

Un’altra ragione che spingerebbe il fondo a investire in Cerved è di tipo strategico, dato che il gruppo opera in due settori ad alto potenziale di crescita, il credit information e la gestione dei crediti deteriorati. Il primo nel 2018 ha generato un giro d’affari di 286,9 milioni e un Ebitda adjusted di 147,9 milioni, mentre il secondo ha realizzato un fatturato di 149,3 milioni e un Ebitda adjusted di 52,4 milioni con 52 miliardi di crediti problematici gestiti.

Secondo rumor di stampa, un fondo di private equity potrebbe effettuare un’operazione del genere con la logica di effettuare uno spezzatino e vendere separatamente le attività per creare maggior valore. Quindi non sono da escludere altri potenziali interessamenti oltre a quello di Advent, con quest’ultima che attualmente è anche azionista di Nexi, che sta lavorando in vista di una quotazione.

In particolare, sarebbe la divisione di gestione degli crediti deteriorati quella più appetibile data la crescita a doppia cifra, considerando che secondo molti operatori andrà verso un consolidamento, che potrebbe vedere coinvolti operatori del settore come doBank e Credito Fondiario.

Si segnala che l’assemblea degli azionisti di Cerved è stata fissata il prossimo 16 aprile, con l’ordine del giorno che include il rinnovo del cda. Come già avvenuto in occasione del rinnovo nel 2016, il consiglio uscente proporrà una lista di candidati entro i 30 giorni precedenti la data dell’assemblea. In tale lista sarà possibile individuare il profilo che possiede tutte le qualità e le caratteristiche per svolgere il ruolo di Ceo.