Intesa Sanpaolo starebbe studiando la cessione di un pacchetto da 10 miliardi di crediti unlikely to pay (Utp) a Prelios, la società che opera nei servizi di real estate e credit management che fa capo al fondo Davidson Kempner Capital Management.
La notizia, riportata da rumor di stampa e alla quale la banca non ha fornito commenti, rappresenterebbe un ulteriore passo verso il de-risking e permetterebbe all’istituto guidato da Carlo Messina di raggiungere con due anni di anticipo gli obiettivi di riduzione dei
crediti deteriorati fissati per il 2021.
L’istituto ha quasi dimezzato negli ultimi tre anni la propria posizione di crediti problematici. Nel dettaglio dai 64,5 miliardi del settembre 2015 il totale di Npe dell’istituto è arrivato a 36,5 miliardi a fine 2018. Una grossa parte della riduzione è legata all’accordo con Intrum che ha visto la cessione della piattaforma di servicing del gruppo insieme a un pacchetto di sofferenze da 10,8 miliardi.
Al 31 dicembre 2018 Intesa Sanpaolo aveva 21,7 miliardi di sofferenze lorde (7,1 miliardi netti) e 14,3 miliardi di Utp (9,1 miliardi netti).
L’obiettivo del gruppo per fine 2021 è di arrivare a un totale di crediti deteriorati di 26,4 milioni che, in caso, fosse realizzata l’operazione con Prelios sarebbero già raggiunti.