Si avvicina la data in cui i potenziali acquirenti di Carige dovranno sciogliere le proprie riserve e, dopo le due diligence sui conti della banca tutt’ora in corso, dovranno decidere se presentare o meno un’offerta vincolante.
E proprio a questo riguardo iniziano ad emergere alcune indiscrezioni sulle garanzie che i candidati al ruolo di investitore starebbero avanzando a commissari e advisor.
Tra i potenziali partner ci sarebbero soprattutto fondi e sono circolati i nomi di Apollo, BlackRock e Varde.
Il primo nodo riguarda la posizione della famiglia Malacalza, attuale azionista di maggioranza della banca con una quota del 27,55 per cento. E proprio i Malacalza, con il loro mancato sostegno, hanno fatto naufragare l’aumento di capitale da 400 milioni proposto lo scorso mese di dicembre. Per questo la loro posizione appare una discriminante dalla quale non si può prescindere.
Non a caso, durante la presentazione del piano industriale, i commissari hanno sottolineato di avere mandato tutte le informazioni anche al principale socio, di modo che possa ritenersi informato in vista della prossima assemblea per l’approvazione del nuovo aumento di capitale da 630 milioni.
Secondo quanto riportato da rumor di stampa, i potenziali investitori vorrebbero un impegno formale in vista dell’assemblea da parte della famiglia Malacalza a favore della ricapitalizzazione.
La seconda richiesta, secondo le indiscrezioni riportate, riguarderebbe il rimborso del bond subordinato da 320 milioni sottoscritto a fine 2018 dallo Schema Volontario del Fitd (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi). Gli investitori vorrebbero infatti definire un piano di rimborso sostenibile per il prestito diluito nel tempo, evitando un esborso in un’unica soluzione.
Infine, gli investitori vogliono verificare la solidità patrimoniale e sotto il profilo della liquidità per evitare brutte sorprese.