Mercati – Milano chiude a -1%, spread a 243 punti

I mercati europei chiudono le contrattazioni in rosso, con il Ftse Mib di Milano in ribasso dell’1 per cento. Il Dax di Francoforte cede lo 0,5%, il Ftse 100 di Londra lo 0,7%, il Cac 40 di Parigi lo 0,7% e l’Ibex 35 di Madrid l’1,3 per cento.

All’indomani del meeting della Bce e delle parole di Mario Draghi, le attenzioni degli operatori erano rivolte verso il job report statunitense di febbraio.

Nel pomeriggio il deludente dato aveva inizialmente alimentato le vendite sui futures americani e sulle principali piazze europee. Il job report ha mostrato un incremento di soli 20 mila nuovi occupati, rivelandosi ampiamente sotto le attese pari a 180 mila unità. Il tasso di disoccupazione ha invece messo a segno una leggera contrazione al 3,8% dal 4% di gennaio (3,9% il consensus).

Le piazze europee hanno in parte recuperato sul finale il calo innescato dal dato macro. Il consigliere economico Larry Kudlow ha sottolineato come il report sia “incostante”, sminuendolo affermando inoltre di non prestare molte caso a quest’ultimo. Il Dipartimento del Lavoro statunitense ha osservato come 390 mila persone non siano state assunte per motivi meteorologici, mentre storicamente a febbraio la media di persone non assunte per il maltempo ammonta a 80 mila persone.  

Sempre in giornata, gli ordini industriali tedeschi e i dati sul commercio cinese hanno al tempo stesso continuato ad alimentare quei timori legati al rallentamento dell’economia.

Nel corso della settimana sono state diverse le revisioni al ribasso delle stime di crescita, dalla Cina, all’Ocse e alla Bce.

Il taglio apportato ieri dall’Eurotower all’outlook su Pil e sull’inflazione della zona euro ha riversato un’ondata di vendite sui listini del Vecchio Continente, proseguite poi anche nella giornata odierna, nonostante la Bce abbia annunciato di mantenere invariati fino a fine anno i tassi e di avviare a settembre un nuovo programma di finanziamenti agevolati alle banche.

Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano si attesta al 2,5%, con il relativo spread verso il bund tedesco a 243 punti base.

Sul Forex, l’euro/dollaro in ripresa a 1,1242 dopo il crollo di ieri. Il dollaro arretra verso lo yen a 111,14.

Tra le materie prime, crollano le quotazioni del greggio, con Wti e Brent rispettivamente a 55,16 dollari al barile (-2,6%) e 64,64 dollari al barile (-2,5%). Il settore è stato scosso dalla decisione del governo norvegese di cedere una parte del portafoglio azionario da oltre 37 miliardi di dollari detenuto nel settore oil & gas dal proprio fondo sovrano.

Tornando a Piazza Affari, acquisti su Azimut (+3,2%), Banca Generali (+1,1%) e Campari (+1%). In coda Fiat (-2,6%) e Banco Bpm (-2,8%).