Oil & Gas – Settore in rosso su crollo del greggio, Norvegia cede quote nell’E&P

La giornata di forti vendite sui mercati azionari mondiali non risparmia il settore Oil & Gas, appesantendo sensibilmente anche le quotazioni del greggio.

Intorno alle 16:20, il Wti scambia in ribasso del 3,5% a 54,7 $/bl mentre il Brent cede il 64,2% a 3,1 $/bl.

Un’ulteriore spinta ribassista è arrivata questo pomeriggio con la pubblicazione del Job Report che ha mostrato i primi segnali di rallentamento del mercato del lavoro americano, in un momento in cui potrebbero aumentare le pressioni inflazionistiche.

Dati che si aggiungono a quelli pubblicati in mattinata, con il crollo del 20% su base annua delle esportazioni cinesi, e al taglio delle stime di crescita da parte dell’OCSE e della Bce, per quanto riguarda l’Eurozona.

Il settore è stato scosso oggi anche dalla decisione del governo norvegese di cedere una parte del portafoglio azionario da oltre 37 miliardi di dollari detenuto nel settore Oil & Gas dal proprio fondo sovrano.

La Norvegia ha deliberato la cessione, graduale nel tempo, di circa 7,5 miliardi di dollari di partecipazioni in società attive nell’Exploration & Production, al fine di ridurre la propria esposizione verso il calo del prezzo del petrolio. Al momento sono state escluse le Big Oil, grazie ai maggiori investimenti fatti in ambito “green”.

Per quanto riguarda Piazza Affari, non dovrebbero al momento essere cedute la quota dell’1,59% detenuta in Eni ($910,7 milioni), quella dell’1,38% in Saipem ($52 milioni) e la partecipazione del 2,27% in Maire Tecnimont ($27,4 milioni).

Fa parte invece dell’elenco pubblicato dal governo di Oslo, riguardante le società classificate nel segmento, la partecipazione del 3,61% detenuta in Saras ($66,4 milioni).

Si ricorda inoltre che i dati Eia dello scorso mercoledì hanno mostrato un incremento oltre le attese di 7,1 milioni di barili delle scorte Usa.

In questo scenario, l’Euro Stoxx Oil & Gas cede il 2%, mentre a Piazza Affari perdono terreno tutti i titoli del settore, in particolare Eni (-2%), Saipem (-2,7%), Saras (-0,8%) e Maire Tecnimont (-2%).