Banca Ifis – In asta di volatilità al ribasso in Borsa dopo la sfiducia a Bossi

Pesanti vendite a Piazza Affari sui titoli Banca Ifis, dopo che l’azionista di maggioranza della banca ha comunicato che non sarà rinnovata la fiducia all’amministratore delegato Giovanni Bossi, il manager che tiene le redini dell’istituto da oltre 20 anni.

In Borsa le azioni della banca veneta sono state colpite dalle vendite, arrivando ad essere sospesa in asta di volatilità con un ribasso teorico del 10% a 16,08 euro.

La notizia della sostituzione al vertice di Banca Ifis è arrivata piuttosto inattesa sul mercato. L’Ad Bossi ha ricevuto lo scorso 8 marzo la comunicazione da parte dell’azionista di maggioranza del gruppo, Sebastien Egon Fürstenberg, della decisione di non inserire il suo nome nella lista dei nuovi candidati del board che sarà presentata all’assemblea del prossimo 19 aprile.

Stasera verrà comunicato il nome del nuovo manager che sarà chiamato a guidare il gruppo. Una nota dell’azionista di maggioranza, la società La Scogliera, rileva che “Tale soggetto vanta una lunga e composita esperienza nel settore, sia nell’ambito di importanti banche commerciali che nell’ambito di banca d’affari”.

Sotto la guida di Bossi, Banca Ifis ha vissuto un percorso di crescita e diversificazione avvenuto anche attraverso una campagna di piccole e mirate acquisizioni che ha portato l’istituto partito come società di factoring a entrare in nuovi segmenti di attività quali quello della gestione degli Npl.

Un percorso che è stato inizialmente apprezzato dal mercato, ma poi il titolo ha perso smalto. Dopo l’impetuosa crescita che ha portato il valore delle azioni a più che triplicare il loro valore dai 14,24 euro del gennaio 2015 fino al massimo mai toccato di 49,26 euro dell’11 ottobre 2017, le azioni hanno invertito la rotta tornando ai livelli di partenza. L’ultima quotazione di venerdì 8 marzo era pari a 17,86 euro.

E proprio il settore degli Npl ha comportato per Banca Ifis alcune perdite nel corso del 2018. “Nel 2018 Banca IFIS ha continuato a crescere in tutti i segmenti di business, raggiungendo un utile netto di 147 milioni, nonostante gli accantonamenti su alcune posizioni significative che hanno coinvolto tutto il sistema, senza le quali il risultato sarebbe stato materialmente superiore”, ha commentato Bossi sui risultati del 2018.

La strategia individuata dall’azionista di maggioranza prevede per i prossimi tre anni il consolidamento e la razionalizzazione delle società acquisite tramite la campagna acquisti realizzata dal gruppo, con un particolare focus sull’attività di gestione e recupero delle sofferenze.

Verrà spinta ancora l’internazionalizzazione del gruppo e verranno effettuati investimenti nelle nuove tecnologie e nello sviluppo di prodotti di credito, tradizionali e innovativo, a supporto delle imprese, in particolare di quelle del Triveneto.

Il nuovo manager avrà poi il mandato di ottimizzare i costi e di fare una revisione delle recenti acquisizioni al fine di un’ottimizzazione dell’impiego del capitale e dell’attenuazione del rischio di concentrazione.